Russell Crowe, un gladiatore ad Hollywood

Russell Crowe è oggi attore affermato e di grande richiamo, non si può certo contestare la sua  bravura, e un immenso impegno profuso in ogni personaggio affrontato, uno stile immersivo che ha reso famosi attori del calibro di Robert Deniro, Make-up, chili in più, mimica e gestualità  poco consone al suo aspetto da ragazzone australiano, ci riferiamo al film A beautiful mind, i grandi registi lo cercano per ruoli di un certo spessore e sembrano passati i tempi in cui si lamentava in lui una certa rigidità espressiva e poca capacità recitativa.

Ma facciamo un passo indietro, Russell Crowe nasce a Strathmore Park, sobborgo di Wellington, il 7 aprile 1964. figlio di una coppia addetta al catering sui set cinematografici, il piccolo Russell all’età di 4 anni si trasferisce con i genitori in Australia, dove comincia a familiarizzare con l’ambiente cinematografico e a soli otto anni debutta come orfanello nel serial tv Spyforce.

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Festival di Roma: sul podio Opium War e Resolution 819

Critica e pubblico divisi nello scegliere i vincitori di questo Festival di Roma, che per quest’anno ha chiuso i battenti. Laddove la giuria dei critici internazionali ha preferito Opium War, il film sulla guerra dell’oppio in Afghanistan, diretto da Siddiq Barmak, il pubblico si è dichiarato favorevole a Resolution 819, di Giacomo Battiato.

La prima cosa da notare è che viene premiato l’impegno sociale e civile in entrambi i casi, nel manifestarsi quindi di una piacevole e una non aspettatissima armonia. Rimaniamo sempre in tema col premio andato alla migliore attrice: Donatella Finocchiaro ha infatti colpito giuria e pubblico con Galantuomini, mentre il Marco Aurelio per il miglior interprete maschile è andato a Bogdan Stupka per With a Warm Heart.

Alice nella Città ha visto invece in vetta alla sua classifica Philippe Muyl per Magique! per la sezione 8-12 anni, mentre per quella 13-17 anni il premio è andato a Kenneth Glenaan per Summer.

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Festival di Roma: 31 Ottobre, l’epilogo

Termina oggi il Festival di Roma, che ci ha regalato, quest’anno, emozioni veramente di grande intensità. Anteprime, competizioni, incontri che hanno visto protagonisti Al Pacino, Michael Cimino, Viggo Mortensen e molti altri.

Ieri, dopo la premiazione Alice, una valanga di proiezioni: Effedia – Sulla mia cattiva strada, l’anteprima di Si può fare, Iri, A Corte do Norte, Martyrs e Theater of War. Ancora: Serce na dloni, Il prossimo tuo , Pride and Glory in anteprima ufficiale e Shen Hai Xun Ren.

Non ci dimentichiamo poi dell’italiano Resolution 819. Lieve scivolone per i film a sfondo politico, come Good e l’ultima opera di Michele Soavi.

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Festival di Roma – 24 Ottobre. Ieri c’è stato Cronenberg

L’attrazione principale della giornata del 23 Ottobre al Roma film Festival è stata sicuramente il grande David Cronenberg. Più che un resgista un creatore di storie e immagini, a tratti un visionario, Cronenberg ha dato ai presenti una grande lezione di cinema.

Ha spiegato infatti in termini semplici la filosofia che sta dietro le sue produzioni, e che si rifà soprattutto al cercare di sfuggire dalla categorizzazioni; il paradosso dei registi e di conseguenza dei loro prodotti, diciamo, di nicchia, è che, apputo, vengono categorizzati come “di nicchia”.

A parte dunque la naturale tendenza ell’uomo a categorizzare, è necessario vivere il “fare cinema” come un’ arte a tutto tondo in cui si usano tutti i mezzi possibili e immaginabili. Cronenberg non ha mancato di sottolineare l’importanza della fase di post produzione e delle scelte sonore di un film.

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Festival di Roma giovedì 23 ottobre – Il punto: dopo Al Pacino arriva Cronenberg

Siamo già nel vivo del festival, anche se siamo appena all’inizio. Contraddizione? Solo apparente, se a dare il via ai giochi c’è un colosso come il grande Al Pacino. Non parliamo poi di quello che ci aspetta nei prossimi giorni! Insomma, il successo della manifestazione si riconferma a tutto tondo già ai suoi esordi.

Il grande istrione, dopo un’apertura plateale, che il pubblico ha accolto con enorme entusiasmo, ha ritirato il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera, attribuito all’Actors Studio, di cui è uno dei presidenti. Il pubblico ha avuto l’occasione di incontrare il mito, e di guardarsi il suo film Chinese Coffee, di cui è principale interprete e regista.

Sempre per l’inaugurazione, una grande festa di apertura brasiliana per la regia del geniale musicista Arto Lindsay, ha scaldato piazza Navona, con la partecipazione delle bande marcianti, Ilê Aiyê e Spok Frevo Orchestra.

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Festival di Roma – Gli ospiti internazionali

Ad un evento come il Festival di Roma non potevano mancare personaggi di rilievo internazionale, accompagnati dalle proiezioni dei film che li vedono ora come star, ora come registi.

La presenza che spicca immediatamente è quella di uno dei più grandi attori di tutti i tempi: Al Pacino. Al Pacino incontrerà il pubblico e presenterà la sua pellicola, Chinese Coffee, in cui l’attore è interprete e regista allo stesso tempo.

Avremo l’occasione di assistere anche a un bellissimo show brasiliano, per la regia di del geniale Arto Lindsay, laddove le scenografie sono realizzate da Ernesto Neto . Al termine della festa ascolteremo il concerto di Vanessa Da Mata, resa celebre grazie al brano Good Luck, cantato insieme a Ben Harper.

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Recensione: Sfida senza regole

A 12 anni di distanza da Heat – La Sfida, tornano Robert de Niro e Al Pacino in un “altra” sfida, stavolta entrambi come prede e predatori: Sfida Senza Regole. Ricordo ancora quando vidi i due colossi ai tempi dei tempi battersi l’uno contro l’altro.

E’ giunto il momento di stabilire una collaborazione più stretta: Sfida Senza Regole è molto diverso da come me lo aspettavo; imputo questa prima, spontanea considerazione, a quella sorta si “imprinting” che Heat ha lasciato dentro di me ormai molto tempo fa.

Qui le cose sono molto diverse. La sfida che non ha regole non vede più il cattivo sfidare il buono, il crimine che sbeffeggia la legge: stavolta i confini tra il bene e il male sono sfumati, e tutto assume un aspetto più cupo e pessimista.

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Al Pacino e la Sfida senza regole

Alcuni giorni or sono, abbiamo reso omaggio al grande attore Robert De Niro, in occasione dell’imminente uscita nelle sale cinematografiche di Sfida senza regole, che segna a distanza di 12 anni, la collaborazione con un altro mito del grande schermo: Alfredo James Pacino, conosciuto in tutto il mondo sotto il nome di Al.

Quest’oggi il nostro Blog vuole rendergli omaggio con una breve biografia, con l’intento di ripercorrere non solo la maestosa carriera di attore, ma scovare i particolari, anche quelli più intimi della sua vita, con l’obiettivo di rendere edotti anche coloro che semplicemente legano il nome di Al Pacino, all’interpretazione del boss mafioso il quel capolavoro della cinematografia che è Il padrino.

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Robert De Niro, figlio del Bronx, ritorna sul grande schermo

Tra i più grandi artisti cinematografici di sempre, Robert De Niro, che rivedremo sul grande schermo a partire da venerdì 26 settembre con Sfida senza regole, diretto da Jon Avnet, torna a recitare a distanza di dodici anni da Heat – La sfida, con Al Pacino, interpretando due poliziotti diversi l’uno dall’altro, costretti a collaborare per catture un efferato serial killer.

Nato il 17 agosto 1943 a New York da una famiglia di artisti. La madre, Virginia Admiral, era una rinomata pittrice mentre il padre, Robert Senior, figlio di un americano e di una irlandese immigrati negli Stati Uniti, oltre che scultore e poeta, era anch’egli un valente pittore.

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La saga dei Coppola: il cinema nel sangue

La storia del cinema risulterebbe priva di alcuni dei suoi più importanti capitoli se Francis Ford Coppola non fosse mai esistito. Basta riflettere anche solo per una attimo su una frase come questa, per rendersi conto di come il destino abbia avuto un ruolo importante nel determinare le sorti di un autentico genio della macchina da presa, colui che non si è mai posto limiti, quando si è trattato di raccontare vicende, anche tragiche, relative alla storia del proprio Paese. Già… gli Stati Uniti, il luogo dove i sogni possono divenire realtà e l’estro dell’individuo se riconosciuto come tale, può portarlo in cima alla piramide del successo sociale.

Ci chiediamo quale sarebbe stata la sorte del giovane Francesco, aspirante cineasta se qualche anno prima i nonni, valigie alla mano, non avessero deciso di emigrare oltre oceano da Bernalda, paesino della Basilicata. Probabilmente il grande regista non avrebbe goduto di quel clamore che tutte le sue vicende pubbliche e private hanno invece ottenuto in tutti questi anni di attività.

Nato da papà musicista Carmine Coppola e mamma Italia Pennino, di professione attrice, è il secondo di tre fratelli: il maggiore August Coppola, professore di letteratura è il padre di Nicolas Cage, di Christopher Coppola regista e produttore e di Marc Coppola anch’egli attore, mentre la sorella minore Talia Rose Coppola in arte Talia Shire fa l’attrice ma è anche madre dell’attore e musicista Jason Francesco Schwartzman e di Robert Schwartzman, guarda caso anche lui attore, nati dal matrimonio con il produttore Jack Schwartzman.

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