Il buongiorno del mattino, recensione

La logorrorica, caotica e dolcissima Becky Fueller (Rachel McAdams) è follemente innamorata del suo lavoro, lo ama a tal punto da farne il centro dell’universo, il che andrebbe bene se questo non le impedisse di relazionarsi il minimo sindacale con l’altro sesso e se un bel giorno la sua attesa promozione a produttore esecutivo del  programma di notizie mattutino in cui lavora, non si trasformasse in un inaspettato e repentino ben servito, con tante scuse e un licenziamento in tronco per sopraggiunti tagli al budget.

Senza un lavoro, ma con una gran voglia di mettersi in gioco Becky si lancia in una maratona curriculare spedendo referenze a destra e a manca fino a che un bel giorno tra un rifiuto e l’altro non si fa vivo il produttore di un contenitore mattutino con un budget miserrimo e un’audience se possibile ancor più scarsa, ma Becky nonostante le premesse da Titanic catodico vuole quel posto a tutti i costi e riesce ad ottenerlo accettando di confrontarsi con uno show alla deriva che sino a quel momento ha vissuto nell’anarchia più assoluta.

Rimboccatasi le maniche e capito l’andazzo, la battagliera neo-produttrice esecutiva prenderà come si suol dire il toro per le corna licenziando in tronco il co-conduttore del notiziario borioso e maniaco feticista e rimpiazzandolo con Mike Pomeroy (Harrison Ford), una vera leggenda del piccolo schermo purtroppo ormai in declino, costretto dalla determinata produttrice in erba a sottostare suo malgrado ad alcune clausole del suo contratto che lo costringeranno a presentare le news dello show con annesse le tanto odiate rubriche di bellezza, gossip e cucina.

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Mel Gibson sostituito da Liam Neeson in Una notte da leoni 2

Smentite in queste ultime ore le molte voci, peraltro confermate a più riprese, che davano Mel Gibson come partecipante al sequel-comedy Una notte da leoni 2, questo sarebbe solo l’ultimo increscioso episodio di un periodo nero che ha visto l’attore e regista australiano inanellare una serie di guai con la giustizia, con l’agenzia che lo rappresentava che gli ha dato il benservito e con il film di Jodie Foster The Beaver, di cui Gibson è protagonista e che i produttori della Summit stanno valutando di congelare per un pò, onde evitare che gli incassi subiscano le nefaste influenze della situazione.

Allora cosa è successo in realtà con la comparsata dell’ex-Braveheart? Presto detto in seno al team creativo e al cast della comedy di Todd Philips, molti non hanno preso bene la notizia dell’arrivo sul set di Gibson, tra questi Zach Galifianakis che si è detto molto infastidito di questa scelta della produzione, di contro non si sono fatte attendere le dichiarazioni del regista Todd Phillips che spiegando il disagio di molti membri della troupe per questo cameo ha preferito cancellarlo, sostituendo Gibson con Liam Neeson dietro suggerimento pare di Bradley Cooper che ha lavorato con l’attore nel remake A-Team.

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Una notte da leoni 2, prime immagini dal set

Oggi foto dal set per il sequel Una notte da leoni 2, squadra vincente non si cambia quindi ritroveremo il regista Todd Phillips (Starsky & Hutch) e i quattro protagonisti che hanno contribuito a trasformare il primo episodio in un inaspettato campione d’incassi.

Tanto per snocciolare qualche cifra, la prima pellicola costata circa 35 milioni di dollari ne ha raccimolati worldwide oltre 470, tentazione da botteghino troppo grossa per non provare a bissare, naturalmente nuova location per la seconda puntata stavolta ambientata in Thailandia.

Prima di lasciarvi alle foto scattate in un aereoporto e che troverete subito dopo il salto, vi segnaliamo che oltre al quartetto di protagonisti del primo episodio Bradley Cooper (A-Team), Zach Galifianakis (Due Date), Ed Helms (Piacere Dave) e Justin Bartha (The Rebound) torna anche lo spassoso Ken Jeong (Mordimi) che nel primo film interpretava il folle Leslie Chow. (foto Filmofilia)

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B-cult, My little eye

Oggi per i film da riscoprire vi proponiamo il thriller-horror inglese My little eye, che ci ripropone in chiave ansiogena i meccanismi da reality show del famigerato Grande fratello, che ritroveremo rielaborati successivamente sia nell’horror Hostel di Eli Roth, che più recentemente in formato televisivo per il serial Persons Unknown.

Cinque concorrenti in una casa isolata, spiati da una moltitudine di telecamere che mandano il loro tran tran quotidiano in rete, il premio è ghiotto, un milione di dollari a chi resisterà sei mesi senza abbandonare il gioco. Superati indenni quasi tutto lo show, durante gli ultimi giorni di permanenza l’onnisciente Grande fratello comincia ad usare la paura per convincere i ragazzi a lasciare la casa, fino al cruento e inaspettato gran finale dove la nomination è definitiva.

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Case 39, recensione

Emily Jenkins (Renée Zellweger) un’assistente sociale sovraccarica di lavoro si trova di fronte all’ennesima segnalazione di probabili violenze domestiche sembra ai danni di Lilith Sulllivan (Jodelle Ferland) una ragazzina di dieci anni, quindi parte l’iter di controllo con visita a domicilio che metterà non pochi dubbi ad Emily riguardo l’affidabilità dei genitori di Lilith.

Seguirà un secondo incontro in cui la ragazzina pur palesemente a disagio difenderà i genitori negando qualunque abuso, ma Emily non è convinta così si rivolge ad un amico poliziotto, che confidando nell’istinto della donna fa irruzione nottetempo nella casa dei Sullivan e trova la coppia di genitori intenti ad arrostire la figlioletta nel forno.

La ragazzina verrà salvata in extremis e la coppia rinchiusa in un ospedale psichiatrico in attesa di processo, mentre la piccola Lilith verrà temporaneamente affidata alle cure di Emily in attesa che l’assistenza soiciale le trovi una nuova famiglia.

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The Losers, colonna sonora

Oggi colonna sonora dedicata allo spy-action The Losers diretto dal francese Sylvain White, che adatta per lo schermo un fumetto della DC/Vertigo scritto da Andy Diggle e illustrato da Jock seguendo visivamente lo stile del fracassone remake A-Team di Joe Carnahan.

Lo score della pellicola è stato affidato all’eclettico John Ottman che oltre a comporre colonne sonore per alcuni cinefumetti di alto profilo come X-Men 2, Superman returns e i due capitoli de I Fantastici Quattro è anche montatore e regista (Urban legend: Final cut).

Dopo il salto troverete la track list completa dello score, la cover della compilation e due video musicali.

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The Losers, recensione

Un gruppo di soldati delle forze speciali scampano ad una delle tante missioni sporche ordite da un agente deviato della CIA, ma a farne le spese stavolta saranno un gruppo di bambini che moriranno al posto loro.

Dopo aver scelto di darsi alla latitanza facendo credere di essere morti, il team guidato dal veterano Franklin Clay (Jeffrey Dean Morgan) cerca un modo per tornare negli States e l’occasione gliela darà Aisha (Zoe Saldana) una ragazza tanto bella quanto letale, che proporrà a Clay e compagni un piano che permetterà al gruppo non solo di tornare in patria, ma di vendicarsi dellì’uomo responsabile dell’eccidio dei bambini e di aver tentato di eliminarli.

Se non fosse uscito prima il remake A-Team forse The Losers avrebbe di certo avuto miglior fortuna, anche se alla fine questo action a tutto tondo diretto dal francese Sylvain White, responsabile del capitolo finale della trilogia horror So cosa hai fatto, sembra proprio nato come una copia low-budget concepita per l’home-video del film di Carnahan.

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Sansone, recensione in anteprima

Sansone è un gigantesco alano combinaguai che vive con il gatto Carlos e la famiglia Winslow nel Kansas, almeno fino a quando il capofamiglia Phil (Lee Pace) non viene trasferito in California e Sansone si ritrova in men che non si dica nell’assolata e modaiola Orange County.

Mentre Phil tenta in ogni modo di far bella figura con il suo boss (William H. Macy) in cerca di una bella promozione e della campagna pubblicitaria vincente per del cibo per cani, Sansone si troverà a confrontarsi con la variegata fauna canina decisamente snob della zona, tra cui la cagnolina Jezebel e  il bullo Bosco,  cane da difesa con due scagnozzi decerebrati al seguito, che cercheranno di provocare da subito il pacifico Sansone per spingerlo alla rissa.

Ambientarsi per Sansone non sarà facile, ma con un pò di fortuna, qualche amico ad aiutarlo e la sua famiglia a sostenerlo, il cucciolone di novanta chili si salverà da una brutta disavventura, diventerà la star di una campagna pubblicitaria e troverà pure l’amore.

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Iron Man 2 guida la classifica dei film con più errori del 2010

ironman2head

Oggi per le news vi segnaliamo una curiosità che riguarda i famigerati bloopers, sembra che il blockbuster di Jon Favreau Iron Man 2 sia la pellicola con più errori dell’anno piazzandosi in testa ad una classifica ad hoc stilata dal sito MovieMistakes.com con ben 45 strafalcioni, classifica in cui compaiono nelle prime dieci posizioni pezzi da novanta come Shutter Island (35), Eclipse (9) e Alice in Wonderland (12).

Il problema non è tanto nel tipo di errori contestato al sontuoso cinefumetto, ma nella quantità di sviste accumulate in poco più di due ore di girato, si tratta come di consueto di oggetti scena che si spostano o scompaiono misteriosamente tra un inquadratura e l’altra, ma anche di una sequenza in cui i droni di Whiplash attaccano lo Stark Expo e Robert Downey Jr. chiama il personaggio di James Rhodes Don, il nome di battesimo del collega Don Cheadle.

Dopo il salto trovate la classifica con le prime dieci posizioni.

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Box Office 9-11 luglio 2010: Toy Story 3 e Cattivissimo Me subito in testa in Italia e USA

Cattivissimo Me

In Italia Toy Story 3- La grande fuga conquista subito la prima posizione battendo The Twilight Saga: Eclispe, capace comunque di superare il milione di euro. Negli States ottimo esordio per Cattivissimo me, buono per Predators, crolla L’ultimo dominatore dell’aria e Toy Story 3 è record per la Pixar.

La situazione italiana. Toy Story 3 esordisce bene arrivando a quota 3,9 milioni di euro in 5 giorni (2,38 solo nel weekend), ma non raggiunge i risultati previsti. Il vecchio leader Eclipse, scende in seconda pozione con 1,3 milioni e inizia a perdere terreno (1.791 € di media per sala non è una cifra molto esaltante). Nonostante tutto il terzo capitolo della saga non va male, raggiungendo 12 milioni totali, ma è nettamente sotto gli oltre 16 di New Moon. Gli altri titoli raccolgono le briciole: A-Team è terzo con 91mila euro (2,171 milioni totali), Poliziotti fuori è quarto con 57mila euro (431mila totali), Prince of Persia: Le sabbie del tempo è quinto con 37mila euro (6,671 totali) e supera Il segreto dei suoi occhi, sesto, per una manciata di euro.

La situazione americana. Negli States Cattivissimo me, nonostante avesse un migliaio di sale in meno ad Eclipse, grazie ai 17.295 $ di media per sala, vola in testa incassando oltre 60 milioni di dollari. Eclipse, secondo, in patria regge meglio e incassa 33,4 milioni che portano il totale a 237 milioni (456 in tutto il mondo) in linea con il secondo episodio. Predators con 25,3 milioni di dollari esordisce in terza posizione: dati i costi, 40 milioni, è probabile che la saga continui. In quarta posizione si trova Toy Story 3: il film d’animazione della Pixar con i 22 milioni di questa settimana supera i 340 complessi (340,2) e diventa il miglior titolo di sempre della Pixar negli States. In quinta posizione crolla L’ultimo dominatore dell’aria che guadagna solo 17,2 milioni (100,2 totali incassati contro i 150 spesi per produrlo). Altro: The Kids are all Right supera il mezzo milione di dollari, pur essendo distribuito in sole sette sale, grazie alla media (la più alta dell’anno) di 72mila dollari.

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Box Office 2-4 luglio 2010: Eclipse vince in Italia e negli USA

The Twilight Saga Eclipse

Eclipse sbanca i botteghini in Italia, facile, vista la concorrenza inesistente e gli incassi estivi imbarazzanti, e negli States, un po’ meno facile vista la concorrenza di Toy Story 3 e di una novità importante come L’ultimo dominatore dell’aria.

La situazione italiana. Eclipse in tre giorni guadagna 3,8 milioni di euro (miglior media per sala, con 4.839 €) che sommati agli incassi di mercoledì e giovedì portano il totale a 7,8 milioni inferiori di oltre un milione e mezzo a quelli del secondo capitolo della Twilight Saga, New Moon. Dietro alla saga si mettono in fila con risultati irrisori: A-Team, secondo con 163mila euro (1,972 milioni totali), Poliziotti fuori, terzo con 84mila euro (332mila totali), The Hole in 3D, quarto con 78mila euro (1,666 milioni totali), e Prince of Persia: Le sabbie del tempo, quinto con 59mila euro (6,598 milioni totali).

La situazione americana. Il weekend del 4 luglio (che si concluderà oggi) viene vinto da The Twilight Saga: Eclipse che incassa 69 milioni di dollari (15.443$ di media a sala) e, aggiungendo i risultati di mercoledì e giovedì arriva a 161 milioni totali (oltre 260 in tutto il mondo. Ottimo se si considera che ne è costati solo 69!). In seconda posizione si piazza L’ultimo Dominatore dell’Aria con l’ottimo incasso di 40,6 milioni di dollari (57 milioni totali), A seguire troviamo: Toy Story 3 – La grande fuga, terzo con 30 milioni (298 totali, 439 milioni worldwide), Un weekend da bamboccioni, quarto con18,5 milioni (77 milioni), e Innocenti Bugie, quinto con 10,2 milioni (45,5 milioni, ma ne è costato 117!). Altro: The Karate Kid con 8 milioni supera i 150 milioni totali (precisamente 151,523 milioni); Cyrus, decimo con 770mila dollari ottiene la terza miglior media a sala (10.000$ battuto solo dai due top film).

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Box Office 25-27 giugno 2010: A-Team e Toy Story 3 ancora in testa in Italia e negli USA

Toy Story 3

L’ultimo weekend di giugno conferma in testa ai botteghini italiani e americani rispettivamente A-Team e Toy Story 3, con una differenza sostanziale: da noi e oltreoceano calano gli spettatori, ma se in America si segnalano ancora incassi interessanti, in Italia leggere la top ten è quasi una pena, con tutti i film sotto i mille euro di media a sala e solo i primi cinque titoli sopra i 100mila euro totali.

La situazione italiana. A-Team è ancora davanti a tutti con 320mila euro incassati (miglior media per sala della settimana tra i primi dieci con 971€), ma una simile cifra non gli consente nemmeno di sfiorare i due milioni totali (ora è a quota 1,61 milioni totali). Alle sue spalle troviamo ancora una volta The Hole in 3D, secondo con 172mila euro (1,49 milioni totali) e la prima e unica novità della settimana presente nella top ten, Poliziotti fuori, terzo con 154mila euro. A seguire: Prince of Persia: Le sabbie del tempo, quarto con 115mila euro (6,47 milioni totali) e 5 appuntamenti per farla innamorare, quinto con 114mila euro (560mila totali). Gli altri: City Island si accontenta di 42mila euro, Affetti e dispetti di 18mila euro, Goodbye Mr. Zeus di 14mila euro (3.500 euro di media per sala) e A proposito di Steve di seimilatrecento euro.

La situazione americana. Toy Story 3 – La grande fuga, pur perdendo il 47% rispetto settimana scorsa guadagna 59 milioni di dollari (14.647 $ di media per sala, 226,5 milioni in totale negli States che diventano 326 milioni in tutto il mondo). A seguire troviamo le due novità della settimana, Un weekend da bamboccioni, secondo con 41 milioni di dollari, e Innocenti Bugie, terzo con 20,5 milioni di dollari (27,78 milioni totali): per il film di Adam Sandler è un buon risultato, mentre per quello di Tom Cruise non è esaltante, ma meglio del previsto, dato che mercoledì e giovedì si erano portati a casa solo 7,3 milioni di dollari. Al quarto posto c’è Karate Kid: La leggenda continua con 15,4 milioni (135,6 totali), mentre al quinto A-Team con 6 milioni (62,8 totali, che aggiungendo la cinquantina del mercato estero non permettono ancora alla pellicola di ripagare totalmente i costi).

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Box Office 18-20 giugno 2010: A-Team primo in Italia, Toy Story 3 da record negli USA

Toy Story 3

A-Team vince in Italia, ma non convince, mentre Toy Story 3 fa registrare il decimo esordio più proficuo della storia del cinema americano in patria: questa, brevemente, è la lettura che si può dare dei risultati del weekend cinematografico del 18-20 giugno.

La situazione Italiana. A-Team esordisce al primo posto in Italia, ma, forse a causa della partita della nazionale, forse perché il pubblico ha sentito che il titolo non ha fatto strage di incassi in America, non supera il milione, fermandosi a 898mila euro grazie ad una media per sala di 2.537€. Alle sue spalle si conferma The Hole in 3D, che incrementa gli incassi rispetto a sette giorni prima, si porta a casa 436mila euro (1,11 milioni totali) e si piazza secondo davanti a 5 appuntamenti per farla innamorare, terzo con 318mila euro, Sex and the city 2, quarto con 292mila euro (5,82 milioni totali) e Tata Matilda e il grande botto, quinto con 292mila euro (1,05 milioni totali). Le altre uscite finiscono tutte fuori dalla top ten: Lei è troppo per me incassa 105mila euro, L’imbroglio nel lenzuolo 78mila, Una notte blu cobalto 27mila e About Elly 23mila.

La situazione americana. Toy Story 3: La grande fuga sbanca al botteghino con 109 milioni incassati in 3 giorni (27061$ di media a sala) e segna alcuni record non indifferenti: per la Pixar è il miglior risultato di sempre (detronizzati i 70,5 milioni degli Incredibili); gli 8,4 milioni di dollari arrivati dagli IMAX 3D sono il miglior risultato per un film d’animazione; i 109 milioni totali sono il decimo esordio migliore di sempre. Si accodano a Toy Story 3 il leader di settimana scorsa, Karate Kid: La leggenda Continua, secondo con 29 milioni di dollari (106,2 totali), A-Team, terzo con 13,77 milioni (49,79 totali), In viaggio con una Rockstar, quarto con 6,11 milioni (47,85 totali) e Shrek 4, quinto con 5,5 milioni (222,97 totali che sommati a quel del resto del mondo fanno 318 milioni). Floppa clamorosamente Jonah Hex, soltanto ottavo con 5,1 milioni.

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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