Dead Man Down – Il sapore della Vendetta tratta della storia di Victor (Colin Farrell), il braccio destro di un mafioso di New York di nome Alphonse (Terrence Howard) tenuto sotto assedio da un killer che da mesi uccide uno a uno tutti i suoi uomini; nel frattempo, Victor conosce la sua vicina di casa Beatrice (Noomi Rapace), una donna misteriosa che un anno prima ha subito un incidente che le ha sfigurato il volto.
Niels Arden Oplev
Dead Man Down, primo trailer del thriller con Colin Farrell e Noomi Rapace
E’ approdato online un primissimo trailer per Dead Man Down, un thriller d’azione scritto dallo sceneggiatore JH Wyman (in tv Fringe), diretto dal regista danese Niels Arden Oplev (Uomini che odiano le donne) e interpretato da Colin Farrell (Sette psicopatici) e Noomi Rapace (Prometheus).
Zack Snyder regista per The Last Photograph?
Alcuni rumor via Collider darebbero il regista Zack Snyder (300) come prossimo regista di The Last Photograph, pellicola che racconta di un giornalista (Christian Bale) ed un ex-soldato dellle forze speciali (Sean Penn) che si recano in un Afghanistan dilaniato dalla guerra per aiutare un famigliare che è stato rapito.
George Clooney dirigerà The Ides of March, Simon West Medallion, Niels Arden Oplev The Keep
George Clooney dirigerà The Ides of March (precedentemente conosciuto come Farragut North). Il film, basato sulla pièce teatrale di Beau Wilmon, verrà girato nel Michigan e in Ohio, sarà prodotto dalla Exclusive Media Group, dalla Cross Creek, dalla Smoke House Pictures e dalla Appian Way. Ora si aspetta di scoprire i nomi degli attori che si aggiungeranno a Ryan Gosling, Paul Giamatti, Marisa Tomei e Evan Rachel Wood.
Simon West potrebbe dirigere Medallion, il thriller scritto da Davis Guggenheim, prodotto da McG, che racconta la storia di un padre che ha poche ore per rintracciare la figlia rapita da uno sconosciuto che guida un taxi a New York.
10 best seller da cinema
Quest’oggi classifica particolare dedicata alle 10 migliori trasposizioni da best seller, argomento spinoso visto che in casi rarissimi la versione in celluloide ha rispettato in pieno intenti e contenuti della controparte cartacea, portando sullo schermo l’essenza delle pagine e il pensiero dell’autore.
Accade invece spesso che si travalichi la pagina scritta e si filtri di volta in volta con l’occhio e la sensibilità del cineasta di turno la tematica, le influenze e le suggestioni e sullo schermo si scopra un’altra prospettiva del libro o del racconto affrontato, per molti versi distante dall’originale, ma non per questo meno accattivante o riuscita.
Dopo il salto la nostra top ten con le trasposizioni più riuscite. Buon proseguimento.
La regina dei castelli di carta, recensione in anteprima
Il terzo lungometraggio tratto della saga Millenium riprende la fila esattamente dalla fine del secondo capitolo, subito dopo lo scontro tra Lisbeth e Zalachenko gli altarini sembrano ormai pronti a venire alla luce, e questo rende molto nervosa l’organizzazione, la famigera Sezione Speciale Analisi (SAPO), che Lisbeth (Noomi Rapace) potrebbe contribuire con la sua testimonianza a smantellare.
Sembra che il fatto che la coriacea ragazza sia bloccata in un letto d’ospedale in gravi condizioni, non contibuisca affatto a calmare le acque, Lisbeth è nello stesso ospedale di Goteborg dove si trova ricoverato anche Zalachenko che non ha alcuna intenzione di veder saltare la sua copertura.
Così gli ormai rodati meccanismi che in questi anni hanno reso inattendibile Lisbeth trasformandola in una pericolosa hacker sociopatica allo scopo di coprire le nefandezze del padre, preziosa fonte d’informazioni per i servizi segreti, si metteranno nuovamente un moto, smuovendo alti ranghi delle istituzioni affinchè la pericolosa testimone venga, grazie ad una perizia psichiatrica pilotata e ad un’accusa di tentato omicidio, trasferita in un’idonea struttura detentiva.
Fortuna che all’esterno Lisbeth può sempre contare sull’appoggio del combattivo giornalista investigativo Mikael Blomqvist (Michael Nyqvist), che ha tutta l’intenzione di trasformare il caso in una bomba mediatica capace di far tremare le istituzioni governative, qualche vecchia conoscenza e anche sulla parte ancora pulita di quel governo che ha contribuito con macchinazioni ed insabbiamenti a devastarne l’adolescenza.
La ragazza che giocava con il fuoco, recensione
Il giornalista investigativo Mikael Blomkvist (Mikael Nyqvist) dopo aver schivato in extremis una condanna per calunnia torna più combattivo che mai alla guida della rivista Millenium, pronto a cimentarsi con un’altra scottante inchiesta, stavolta si tratta di un traffico di prostitute dai paesi dell’Est.
Naturalmente l’inchiesta non si limita ad una pericolosa sbirciatina nel mondo della malavita organizzata, ma finisce per coinvolgeree anche le alte sfere del governo svedese, dalla polizia passando per giudici, sino a toccare qualche esponente politico di primo piano, non risparmiando qualche piede pestato anche nei servizi segreti.
L’inchiesta però viene congelata poco prima di andare in stampa perchè i media sono concentrati su un triplice omicidio che vede coinvolta proprio Lisbeth (Noomi Rapace), la giovane hacker dal passato burrascoso e dal presente incasinato vecchia conoscenza del giornalista. Blomqvist da per certo che la ragazza è innocente, e metterà in moto il suo talento investigativo per provarlo.