B-cult: Il giorno di San Valentino

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In previsione del remake approdato in questi giorni nelle sale italiane in un divertente formato 3D, mi sono andato a rispolverare questo vecchio slasher del 1981 dal titolo assolutamente innocuo, ma dal contenuto tutt’altro che festaiolo, almeno non per le vittime massacrate dal minatore mascherato protagonista del film.

Nelle sale italiane Il giorno di San Valentino non è mai arrivato, in Europa il film è stato distribuito solo in Germania, Austria e Francia, ma questa sola versione casalinga non ne ha ha impedito l’elezione a cult, Quentin Tarantino con il suo solito contagioso entusiasmo l’ha definito addirittura il miglior splatter di tutti tempi.

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Indie e low-budget: come girare un film con meno di un milione di dollari

Girare un film indipendente è cosa notoriamente difficile e sacrificante, sia da parte del cast che è sicuro che i soldi saranno pochini, ma crede fortemente nel regista e nel progetto, sia per lo stesso regista che solitamente è anche produttore e deve ingegnarsi sia per trovare fondi, sia per mantenere i costi sotto un tetto che nella maggior parte dei casi ha del miracoloso. Ecco alcuni esempi di film low-budget girati con meno di un milione di dollari, che a prima vista può sembrare una cifra spropositata ma nell’ambito della realizzazione e produzione di una pellicola è cifra veramente irrisoria.

Un ottimo esempio di successo a bassissimo costo è la commedia Clerks- commessi, pensate che il costo di questa produzione è veramente da record, 27.000$, anche se paragonato  a comedy low-budget come Swingers (250,000$) o Napoleon Dynamite (400,000$), Clerks oltre ad essere costato molto meno e ad incassare forte si è anche guadagnato il credito per un sequel, insomma un vero miracolo di creatività ed ingegno.

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Recensione: Venerdì 13

Crystal lake è un campeggio che ha nel suo passato una tragica storia di efferati omicidi  e follia, lì un giovane ragazzo, Jason Voohrees viene lasciato affogare da alcuni sbadati e incompetenti animatori che impegnati a far altro non si accorgono del ragazzino in difficoltà.

La tragica conseguenza di quei fatti fu che anni dopo il fattaccio la madre di Jason, Pamela, scioccata dall’accaduto comincia a massacrare tutti i giovani animatori del campeggio in cerca di vendetta, per poi venire decapitata da una ragazza nel tentativo di difendersi dalla furia omicida della donna.

Jason che in realtà non era morto, decide che la madre dev’essere vendicata e armatosi di machete e indossato un sacco di tela a coprire il suo viso deforme, inizia una incredibile  sequela di omicidi spinto dalla voce della madre defunta di cui custodisce gelosamente la testa mummificata.

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Jason Voorhees & soci: professione Boogeyman

Certo che fare il Boogeyman è un mestieraccio, nottatacce insonni a sbirciare da piccoli armadi a muro o infilati sotto lettini angusti, impegnati a far scricchiolare il pavimento o a mostrare  un fugace squardo o solo uno spicchio d’ombra, così da poter far urlare il pargolo o la ragazza di turno con relativo accorrere dei genitori.

E poi quando vorremmo saltar fuori brandendo il nostro coltellaccio d’ordinanza ben affilato, e sfoggiare tutto il repertorio di mostruose espressioni e grugniti preparate con cura per tutta la giornata, dobbiamo per contratto sparire dal nostro amato ed oscuro nascondiglio, così che i genitori di turno possano tranquillizzare la prole mostrandogli che l’uomo nero non esiste, che non c’e nessuno nell’armadio, che nessuno è in attesa sotto il letto pronto, non appena la notte cala e luci si spengono, a strisciare fuori per divorare piccoli e teneri marmocchi o affettare con dovizia giovani e urlanti teenager.

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