Vincent Cassel e Léa Seydoux nel live-action La Bella e la Bestia

Movieweb riferisce che gli attori Vincent Cassel (A Dangerous Method) e Léa Seydoux (Mission Impossible: Protocollo Fantasma) hanno firmato per recitare nella rivisitaziione live-action del classico La Bella e la Bestia diretto da Christophe Gans (Il patto dei lupi). Nessun dettaglio è stato rilasciato su quanto e in che modo cambierà la trama rispetto all’originale, questo sarà il primo film di Gans dal cinegame Silent Hill del 2006. 

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Silent Hill, le statue del film a grandezza naturale

Qualche tempo fa vi avevamo mostrato una strepitosa scrivania che riproduceva lo Han Solo di Star Wars imprigionato nella carbonite, un vero capolavoro realizzato dalla Tom Spina Designs, azienda americana che si occupa di produrre oggetti e arredamenti per il cinema e tra le sue specialità ci sono anche manichini a grandezza naturale davvero stupefacenti, che riproducono creature e mostri di film horror e fantasy e oggi abbiamo scelto di proporvi, subito dopo il salto tre pezzi ispirati al cinegame Silent Hill diretto nel 2006 da Christophe Gans e di cui si sta attualmente girando un sequel, Silent Hill: Revelation 3D.

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Silent Hill, le action figures ufficiali Konami

Quest’oggi spazio gadget cinematografici dedicato a Silent Hill cinegame del 2001 diretto da Christophe Gans di cui è in produzione l’atteso sequel Silent Hill: Revelation 3D sempre ispirato all’omonima serie di videogames survival-horror della nipponica Konami, ansiogeno franchise videoludico che insieme all’acclamato Resident evil ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e figliato lungometraggi cinematografici, serie animate, fumetti e naturalmente action figures.

Ed è proprio di action figures che vi vogliamo parlare quest’oggi ed in particolare di due statue ufficiali di notevole fattura rilasciate dalla Konami che rappresentano due delle demoniache creature che popolano la dimensione infernale scaturita dalla lugubre cittadina fantasma, si tratta dell’imponente Pyramid Head e di Valtiel, quest’ultimo riprodotto in una strepitosa posa dinamica che ne mette in mostra ogni singolo raccapricciante dettaglio.

Dopo il salto trovate un’esaustiva galleria fotografica con dettagli delle due statue e in coda la posto una clip con immagini tratte dal film del 2001.

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B-cult, Necronomicon

Oggi per lo spazio dedicato ai B-movies da riscoprire, ripeschiamo suggestioni lovercraftiane grazie ad una delle molte pellicole che il regista e produttore Brian Yuzna nella sua lunga filmografia horror a dedicato all’autore di Providence, capace di creare un suggestivo universo popolato da ataviche mostruosità oltre l’umana percezione, che troppo spesso su grande schermo non hanno avuto gran fortuna.

Nel 1993 reduce dal terzo capitolo apocrifo de La notte dei morti viventi e a quattro anni da Re-Animator 2 sequel anch’esso ispirato a Lovecraft, Yuzna si unisce ad altri due registi, il francese Christophe Gans (Il patto dei lupi) di cui nel ’95 Yuzna produrrà il debutto Cryng Freeman e il giapponese Shusuke Kaneko, noto per la serie di monster-movies con protagonista la tartaruga gigante Gamera e regista della trasposizione live-action del manga/anime Death Note, per realizzare insieme Necronomicon, film ad episodi ispirato all’immaginario di H.P.Lovecraft.

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The Code, recensione

L’esperto Keith Ripley (Morgan Freeman) veterano in furti d’alto profilo, dopo aver ucciso il suo socio russo è in cerca di una nuova spalla con cui condividere un furto di preziosi di notevole fattura custoditi in un’inespugnabile gioielleria.

La scelta cade sul talentuoso Gabriel Martin (Antonio Banderas), dopo averlo visto all’opera in un furto di diamanti Ripley prova a convincere Gabriel a partecipare al colpo, l’uomo è alquanto riluttante, ma dopo aver saputo che il bottino consisterà in due Uova Fabergè del valore di quaranta milioni di dollari, l’idea del colpo non sembrerà più così folle.

Nel mezzo di questa neo-alleanza si porranno la bella russa Alexandra Korolenko (Radha Mitchell) figlioccia di Ripley, che si innamorerà ricambiata di Gabriel mettendo in allerta l’iperprotettivo padrino e il tenente di polizia Weber (Robert Forster) che da anni cerca di incastrare senza successo Ripley.

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Il patto dei lupi, recensione

Dopo un prologo ambientato durante la Rivoluzione francese che vede una Parigi in preda ai tumulti e alle decapitazioni di piazza, un nobile è intento a scrivere le sue memorie dove racconta di alcuni efferati e misteriosi omicidi avvenuti nel 1766 e che hanno terrorizzato la provincia francese di Gèuvadan per tre anni con la morte di oltre un centinaio di persone.

Sembra che ad assalire i viandanti e gli abitanti dei villaggi sia una bestia, forse un gigantesco lupo che neanche il più esperto dei cacciatori è riuscito a catturare, l’animale colpisce e poi scompare misteriosamente senza lasciare alcuna traccia di sè, così strane storie di mostruosità dall’aspetto demoniaco cominciano a circolare tra gli abitanti della zona e il panico rischia di prendere il sopravvento sulla popolazione.

Ad indagare sul caso verrà inviato da Parigi Gregoire de Fronsac (Samuel Le Bihan) cavaliere e tassidermista reale al sevizio di re Luigi XV accompagnato dal suo servitore il misterioso Mohawk Iroquois Mani (Mark Dacascos). Giunti sul luogo i due si scontreranno con la prepotenza dei nobili locali, scopriranno un complotto e riveleranno la natura tutt’altro che demoniaca di quella che ormai è tristermente nota come la bestia del Géuvadan.

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Silent Hill, cronaca di un incubo

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Oggi per The Horror Zone vi parliamo di un videogame che per atmosfere e creature disturbanti si è guadagnato un posto nella storia dei survival horror figliando molti sequel e spin-off, una serie a fumetti ed il canonico lungometraggio cinematografico, ormai tappa fissa per ogni successo videoludico che si rispetti.

Il videogioco Silent Hill è un concept Konami datato 1999 nato per l’ormai lanciatissima consolle Playstation, sfoggiando un’efficace visuale in terza persona e trasportando il giocatore in un immersivo mondo parallello popolato da inquietanti esseri deformi, una nebbia perenne e puntando su un comparto sonoro da antologia capace di suggestionare il giocatore con una vera e propria atmosfera ansiogena mai eguagliata.

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Recensione: Silent Hill


Da fan del videogioco, sono un banco di prova difficile, per quanto ovviamente questo possa interessare a attori e regista. Il gioco, per chi lo ha apprezzato, è un’esperienza che lascia il segno. E’ riuscito infatti a scrivere una fetta consistente della storia dei survival horror.

Nel 2006 Silent Hill è diventato un film, diretto da Christophe Gans. La storia non è la trasposizione diretta e fedele di uno degli episodi della serie videoludica, ma cerca, a mio avviso con successo, di portare sul grande schermo l’atmosfera crepuscolare delle sessioni di gioco.

Il film presenta molti elementi tratti dal gioco oltre l’atmosfera, in particolare i mostri, tratti principalmente da Silent Hill 2, la colonna sonora, composta da molti brani tratti dai vari episodi, e l’ambientazione tetra e a tratti surreale.

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