Siamo nella scintillante Hollywood del 1927, quella dove divi del cinema muto, come l’affascinante George Valentin (Jean Dujardin), fanno sognare sconfinate platee di spettatori con film in cui musicalità ed espressività creano un connubio di memorabili suggestioni. Purtroppo il 1927, apice del successo di Valentin, rappresenta anche l’epilogo dell’era del cinema muto ormai pressato e messo all’angolo dall’avvento del sonoro che rischia di pellicola in pellicola di mettere in ombra il successo di Valentin. L’artista vedrà il suo tramonto come attore coincidere con l’escalation di una nuova stella che il sonoro accoglierà come nuovo astro nascente, rappresentante di una nuova era per la cinematografia. La giovane promessa in questione, la fascinosa Peppy Miller (Berenice Bejo), dopo essere stata ritratta proprio con Valentin sulla copertina del prestigioso Variety e un primo ruolo come ballerina in un suo film, coglierà e sfrutterà ogni prezioso consiglio e trucco del mestiere impartitogli da Valentin, il quale troppo orgoglioso per guardare in faccia la realtà non si renderà conto che proprio quella talentuosa ragazza rappresenta il futuro e che sarà proprio lei a segnare il suo definitivo declino artistico.
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