50 volte il primo bacio, recensione

Nella splendida cornice delle esotiche Hawaii il veterinario Henry Roth (Adam Sandler), impiegato in un locale parco acquatico in cui lavora insieme agli assistenti Ula (Rob Schneider) e Alexa (Lusia Strus), tra un paziente e l’altro è impegnato ad infranger cuori, almeno fino qunado in un caffè un bel giorno non incontra l’insegnante Lucy (Drew Barrymore) ed è amore a prima vista.

Tornato sul posto l’indomani per rincontrarla si accorge che la ragazza sembra non ricordare nulla ne del loro incontro ne tantomeno dell’appuntamento fissato per quel giorno, a far luce sul mistero ci pensa il proprietario del locale che spiega ad Henry che la ragazza soffre di una perdita di memoria a breve termine conseguenza di un incidente d’auto, tutto ciò che la ragazza ha fatto durante la giornata una volta trascorsa la notte viene cancellato, azzerando di fatto ogni recente ricordo immagazzinato dalla memoria, Henry compreso.

Gli amici e la sua famiglia, il padre pescatore e il fratello sportivo, cercano in ogni modo di proteggere Lucy da una verità che non solo la farebbe soffrire, ma di cui ad ogni alba perderebbe comunque la consapevolezza, quindi tutti si affannano affinchè l’ultimo rimasuglio di memoria di cui la ragazza fruisce, il giorno del compleanno del padre nonchè data dell’incidente, venga rivissuto da Lucy ogni singolo giorno della sua vita come se non fosse ancora trascorso.

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Amore a mille…miglia, recensione

Erin (Drew Barrymore) è un’aspirante giornalista, all’eterna ricerca di un lavoro sicuro che tra uno stage e l’altro è rimasta scottata dall’ennesimo mancato grande amore, Garrett (Justin Long) è insoddisfatto, odia il suo lavoro e si ritrova a sfogare le sue pene d’amore davanti ad una birra e con un paio di amici, visto che è da poco diventato single.

Il luogo dell’incontro è un pub come tanti in quel di New York che diventa il palcoscenico di un feeling che nasce repentino e si trasforma in un flirt breve, ma intenso destinato purtroppo a terminare quando i due saranno costretti a tornare alle loro vite, Erin terminate le vacanze estive tornerà a San Francisco, mentre Garrett resterà nella Grande Mela.

Quando i due si accorgono che il filarino estivo in realtà sembra essere diventato qualcosa d’inportante, ecco che comincerà una complicata, ma partecipata relazione a distanza tra sexy-telefonate e romantiche video-chat.

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Film parodia di Quella sporca ultima meta, L’altra sporca ultima meta

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Qualche post fa vi avevamo parlato di Mean Machine, comedy-sportiva inglese che parodiava il genere prison-movie utilizzando il classico Quella sporca ultima meta di Robert Aldrich come film di riferimento e sostituendo lo sport giocato nel film, il football americano, con il calcio.

Oggi invece vi parliamo del remake ufficiale del classico con Burt Reynolds, L’altra sporca ultima meta che già dalla scelta del protagonista e del regista lascia intuire la deriva comedy presa dall’intera operazione, che smussa abbondantemente il lato drammatico dell’originale, rispettando però lo script del ’74.

Il regista Peter Seagal, all’attivo una corposa filmografia comedy che vede oltre al terzo capitolo de La pallottola spuntata anche i più recenti 50 volte il primo bacio e Agente Smart-Casino totale, sfrutta appieno la vis comica di Adam Sandler che già aveva affrontato il campo della comedy-sportiva con lo spassoso Un tipo imprevedibile di Dennis Dugan e l’edificante Waterboy di Frank Coraci.

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Terapia d’urto, recensione

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David Buznick (Adam Sandler) è un creativo pubblicitario mite e pacato, che per l’ennesima volta si vede soffiare il merito di una campagna pubblicitaria dal suo capo, e se questo non bastasse durante un volo aereo David si ritrova a confrontarsi con un bullo per un posto a sedere, un confronto che avrà delle conseguenze disastrose.

David per sbaglio colpirà una hostess finendo prima sotto la custodia di un agente della sicurezza aerea, per poi essere processato e condannato a scontare una pena per tentata aggressione, pena che verrà commutata in una serie di sedute per il controllo dell’aggressività.

La terapia di gruppo presieduta dallo squinternato dr. Buddy Rydell (Jack Nicholson) sarà l’inizio di un incubo, incubo che porterà Rydell a convivere con il suo paziente, impartendogli quotidianamente una serie di lezioni che vedranno tra le altre cose, il povero David costretto ad uscire con un iperattivo patito della rissa, e assistere impotente alla avance del Dr. Rydell nei confronti della sua ragazza, il tutto in un’escalation di situazioni al limite della sopportazione umana.

Insomma una stramba terapia quella del dr. Rydell all’insegna della continua e gratuita provocazione, che però non farà altro che peggiorare le cose, tanto che l’idea di un periodo in prigione sembrerà al disperato David un’alternativa non poi così terribile.

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10 film da vedere a San Valentino

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Occupiamoci ancora di San Valentino e dell’amore formato cinema, siamo alla vigilia, quindi per prepararvi alla ricorrenza vi proponiamo una classifica delle 10 pellicole ideali con le quali trascorrere un romanticissimo San valentino da grande schermo.

L’impresa è alquanto ardua, insomma se calcoliamo la frequenza con cui Hollywood sforna pellicole romance ci sarebbe da fare una top 100, e diciamo che qualche titolo degno di nota resterebbe comunque fuori. E’ pur vero che ci sono titoli evergreen, di quelli che ancora oggi, nonostante il passar del tempo restano dei classici intramontabili.

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L’altra sporca ultima meta: recensione

longest_yard_ver2Paul Crewe (Adam Sandler) è una testa matta, la sua carriera nel football è ormai finita, il suo caratteraccio ed un’inclinazione alla bottilgia ne hanno fatto un personaggio borderline e una sera, dopo un litigio con la sua ragazza, Crewe le ruba l’auto e da il via ad un inseguimento con la polizia che lo vedrà finire dritto in prigione per guida in stato d’ubriachezza e furto d’auto.

I suoi problemi con l’alcool e la fine della carriera sono dovute a voci che lo vedono implicato in alcune partite sospette, ma al direttore del penitenziario Hazen ( James Cromwell) tutto questo importa poco, appassionato di football costringe letteralmente Crewe ad organizzare una squadra di detenuti per far allenare la sua squadra di guardie della prigione.

Se all’inizio Crewe è titubante, visto l’affiatamento crescente con i suoi nuovi compagni di squadra e l’aiuto dell’ex-allenatore Nate Scarborough (Burt Reynolds, accetterà di far giocare la sua  squadra con quella dei secondini per dare a questi ultimi una bella lezione in una partita con tanto di pubblico, ma il direttore della prigione ha in mente tutt’altra cosa…

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Drew Barrymore: rinascita di una stella

Drew Blyth Barrymore nasce a Culver City (California-USA) il 22 Febbraio 1975, figlia di una attrice ungherese, inizia la sua carriera giovanissima con alcuni spot pubblicitari, ma l’esordio sul grande schermo è a soli cinque anni nella biopic di Ken Russell Stati di allucinazione, seguita dalla fiaba sci-fi di Steven Spielberg E.T.. Dopo il planetario successo della pellicola sarà la più giovane ospite mai apparsa nel Saturday Night Live. Nel 1984 reciterà nel thriller sovrannaturale tratto da un racconto di Stephen King, Fenomeni paranormali incontrollabili.

La sua infanzia problematica è cosa nota, alcolista a nove anni, e tossicodipendente a 12, dopo la disintossicazione, utilizza la sua fama di bad girl sfoggiandola in ruoli negativi come  nel film La mia peggior amica e comparendo senza veli sulla copertina di Playboy.

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Hollywood & Romance: i film romantici più belli di sempre

I film romantici sono un genere a sè molto prolifico e decisamente di successo, sfido chiunque a non versare qualche lacrimuccia di fronte a storie che finiscono, nuovi amori e dichiarazioni come quella di Tom cruise a Reneè zellweger nel finale del film Jerry McGuire, il suo Tu mi completi ha commosso milioni di spettatori in giro per il mondo.

Ma il romance è un genere che ha origini lontane ed i classici di sempre sono dietro l’angolo pronti a commuoverci nuovamente, veri evergreen che ad ogni passaggio televisivo fanno numeri straordinari proprio perchè senza tempo.

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Adam Sandler: predestinato alla comicità

Adam Sandler ha cominciato a farci ridere nel lontano 1989, con Going Overboard, per poi deliziarci, qualche anno dopo, con Teste di Cono, film del 1993 diretto da Steve Barron. Chi è questo sorridente pagliaccio che ormai siamo più che abituati a vedere sul grande schermo?

Adam è nato a Brooklyn, il 9 settembre 1966. Quando era piccolo, il suo sogno era quello di fare il pompiere, ma la sua naturale vocazione al “far ridere” si è imposta prepotentemente e precocemente nella sua vita.

Il suo talento naturale e la sua predisposizione alla risata lo hanno condotto per la prima volta su un palcoscenico alla tenera età di 17 anni; alla fine degli anni 80 partecipa Cosby Show, per essere poi notato da Dennis Miller mentre intattiene il pubblico con le sue battute.

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