Il post-apocalittico, per il cinema di serie B e non solo, è stato un filone molto prolifico che nel corso degli ultimi cinquant’anni ci ha regalato un inquietante, ma anche catartico carico di ansie da fine del mondo, dal contagio zombesco all’incubo nucleare, dalla natura iraconda al cannibalismo, insomma c’è n’è davvero per tutti i gusti e fobie. Dopo il salto abbiamo cercato, non senza difficoltà, di stilare una classifica con quei film che secondo noi meglio rappresentano il filone.
1975-occhi bianchi sul pianeta Terra
The Box: Matheson, Kelly e la scatola dei desideri
Il prossimo 21 luglio esce nelle sale italiane The Box, ultima fatica di Richard Kelly uno dei registi più discontinui e originali degli ultimi anni capace di sfornare una pellicola dalle mille siggestioni come Donnie Darko ormai cult conclamato e un ambizioso e confuso pasticcio come Southland Tales. che oltre a feroci critiche ricevute alla sua presentazione a Cannes non è neanche transitato nelle nostre sale uscendo direttamente in DVD.
Per la sua terza prova dietro la macchina da presa Kelly adatta il racconto Button, Button del prolifico scrittore americano Richard Matheson, autore più volte trasposto su grande schermo vedi i classici L’ultimo uomo sulla terra e 1972: occhi bianchi sul pianeta Terra, ma anche più recentemente con il thriller-horror Echi Mortali, il fantasy Al di là dei sogni e il remake Io sono leggenda con Will Smith.
Io sono leggenda, recensione
2012, in una desolata New York City immersa in uno scenario post-apocalittico e invasa da animali selvaggi, si aggira lo scienziato Robert Neville (Will Smith), unico essere umano sopravvissuto ad una devastante epidemia che ha sterminato la popolazione, epidemia nata da una fallimentare cura per il cancro basata sulla manipolazione del virus del morbillo.
Neville e la fauna selvatica non sono però i soli superstiti al disastro biologico, perchè i pochi esseri umani sopravvissuti si sono trasformati una sorta di zombie con un’avversione per la luce, che li costringe ad uscire all’esterno solo al crepuscolo, momento in cui Neville si barrica in una sorta di casa-bunker dove continua le sue sperimentazioni alla ricerca di un vaccino.
Unica compagnia per Neville un fedele pastore tedesco che lo accompagna nelle quotidiane escursioni diurne, questa è la routine quotidiana dello scienziato, almeno sino a quando scoprirà di non essere il solo essere umano sopravvissuto all’infezione.