Lara Brennan (Elizabeth Banks) all’indomani di una lite con una collega d’ufficio si ritrova in manette accusata di averla aggredita ed uccisa in un parcheggio colpendola con un estintore, nonostante la donna si professi innocente prove e circostanze inconfutabili la inchiodano con tanto di impronte digitali sull’arma del delitto.
L’unico che ancora sembra credere nella sua innocenza è il marito John (Russell Crowe) insegnante in un college, che mentre la moglie detenuta perde la speranza appello dopo appello, si occupa del loro figlioletto Luke che malsopporta l’assenza della donna e le centellinate visite in prigione a cui reagisce con un certo distacco, accentuando così le pene della madre.
Trascorsi tre anni e dopo l’ennesimo appello perduto, John prende il coraggio a due mani e decide di pianificare l’evasione della moglie, un piano tanto folle quanto ardito che inizia con una consulenza da parte di un mago delle evasioni ormai in pensione che in cambio di qualche dollaro istruisce Brennan su quello che si dovrà aspettare, sui molti rischi e sulle bassissime probabilità di riuscita, oltre che accennargli al fatto di finire in prigione a vita, se non si viene ammazzati prima.