S’intitola “Synecdoche, New York” il film che vede ancora un’ultima volta Philip Seymour Hoffman protagonista di una storia intensa e particolare.
Non avrebbe potuto essere altrimenti con un interprete del genere e con un film nato dallo sceneggiatore di “Se mi lasci ti cancello”, Charlie Kaufman.
Il film racconta di Cadem Cotard, un regista teatrale convinto di avere ancora poco tempo da vivere. Decide così di mettere in piedi un’opera teatrale sulla banalità dell’esistenza, finendo di mescolare inevitabilmente la finzione con la sua vita reale, che in effetti sembra andare a rotoli dopo che sua moglie se ne è andata via portando con sé la figlia, dopo che la nuova amante lo ha lasciato e dopo una misteriosa malattia che lo preoccupa.
Un’interpretazione intensa di Philipp Seymor Hoffman che il regista così commenta:
Tutto quello che vedete succedere al suo personaggio, quando abbiamo girato il film Phil lo stava vivendo nella realtà, perché questo è il suo modo di lavorare. Per riuscire a rendere ogni sfumatura aveva bisogno di capire cosa stesse succedendo in ogni istante. Ha lavorato in modo molto serio perché il suo personaggio si dibatte in una serie di difficoltà e Phil ha lottato insieme a lui per riuscire a interpretarlo.