Svalvolati on the road, recensione

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Quattro amici  con un sogno che li accomuna, ma che in realtà hanno solo idealizzato, un viaggio in motocicletta in puro stile Easy Rider alla ricerca di se stessi e della giovinezza perduta, tutto molto affascinante, ma segno evidente di un crisi di mezz’età che incombe.

Woody, Doug, Bobby  e Dudley decidono così che è il momento di dare un bel calcio al tran tran quotidiano, di allontanarsi dalla sin troppo rassicurante Cincinnati, e inforcate potenti motociclette lanciarsi in una eccitante avventura on the road, e chi se ne importa se qualcuno non sa neanche andare in moto, o se i riflessi sono intorpiditi da prolungate sedute davanti alla tv, il gioco vale sicuramente la candela.

I quattro neo-bikers da salotto ben presto si renderanno conto che la vita sulla strada non è un film, e dopo aver collezionato una serie di figuracce memorabili, si ritroveranno a confrontarsi  con una banda di motociclisti massicci e propotenti, che dopo avrli umiliati gli ruberanno una delle moto rischiando di mandare a monte l’agognato viaggio, ma i quattro se pur con qualche dubbio decideranno di riprendersi ciò che gli appartiene…

Bisogna dire che il misconosciuto regista Walt Becker, nel curriculum il divertente  Maial College comedy-romance con il Ryan Reynolds di Ricatto d’amore, riesce a fare il miracolo e a sfruttare senza eccessi, ma con un invidiabile equilibrio quattro talenti dalla vis comica tanto differente quanto irresistibile.

Il quartetto di protagonisti  formato da John travolta, Tim Allen, Martin Lawrence e William H. Macy è dotato di un indiscutibile alchimia che rende funzionale e piacevole uno script, sicuramente scontato, ma non privo di trovate divertenti.

Tuto il cast risulta credibile, la messinscena godibile e le guest davvero ghiotte, oltre ad un truce Ray Liotta che sembra divertirsi un mondo, anche un carismatico Peter Fonda che ricorda con un velo di malinconia i vecchi tempi. Insomma non si griderà di certo al capolavoro, ma finalmente un film che non spreca il materiale umano e artistico a disposizione, e dotato senza alcun dubbio di un’intrigante atmosfera goliardica.