Il regista del film premio Oscar “12 anni schiavo” collaborerà con Harry Belafonte alla produzione del biopic su Paul Robeson.
Steve McQueen ha svelato i suoi piani la sera di lunedì all’Hidden Heroes durante un evento tributo a New York, dicendo che negli ultimi sette anni avrebbe davvero voluto realizzare un film su Robeson:
La sua vita e la sua eredità rappresentavano il film che avrei voluto fare, il secondo dopo “Hunger”.
Steve McQueen, nativo di Londra, è venuto a conoscenza di Robeson leggendo un articolo di giornale in cui si parlava dell’attivista che sosteneva i minatori del Galles. Poi McQueen e Belafonte si sono incontrati all’inizio di quest’anno al New York Film Critics Awards ed è nato l’accordo.
Vondie Curtis-Hall e il regista sudafricano Darrell Roodt sono a capo del progetto, e molto probabilmente, il ruolo principale sarà dato a David Harewood.
Robeson, nato nel 1898, è stato un cantante, attore e oratore dagli ’20 fino ai ’50, e fra le sue performance più note ci sono quelle nell'”Otello e in “Ol’ Man River”. L’attivismo politico di Robeson lo portò all’attenzione del Senatore Joseph McCarthy, e alla revoca del suo passaporto per otto ben otto anni, malgrado il suo infaticabile sostegno in qualità di intrattenitore, alle forze alleate durante la Seconda Guerra Mondiale. Robeson morì nel 1976.
Di certo una storia interessante, alla quale Steve McQueen potrà dare il suo prezioso contributo.