Speravo De Morì Prima ha già fatto proseliti prima di andare in onda. Si tratta, in effetti, di uno degli eventi televisivi più attesi dell’anno – il primo è sempre il Festival di Sanremo, che ormai è finito – dal momento che racconta l’ultimo anno e mezzo di carriera del Capitano per eccellenza, il bomber Francesco Totti.
Nel ruolo del Re della Roma c’è Pietro Castellitto, che per l’occasione si è dovuto allenare per aumentare il carico muscolare, non a caso ha confessato di aver messo su 8 chili solamente di muscoli. Il risultato, come racconta lo stesso attore protagonista, è una miniserie che coniuga epicità e divertimento. Castellitto racconta:
La sfida era creare una maschera che lo ricordasse, riuscendo a stupire lo stesso Totti. Ho convissuto così a lungo con il mio mito, avevo il poster in camera, ho cercato di portare in scena la sua essenza ironica, tenendomi però lontano dall’imitazione. Il cinema è evocazione.
Il regista Luca Ribuoli, che per la realizzazione di Speravo De Morì Prima ha collaborato con Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Cadeddu, racconta:
Non potevamo fare a meno del racconto epico, ma uno dei tratti fondamentali della serie è dato dalla leggerezza e dall’ironia che fanno parte di Francesco, uno che fa stare sempre tutti a proprio agio. Ho dovuto solo cercare di equilibrare questi due effetti, attingendo alla normalità. Abbiamo deciso, quindi, di mettere in commedia la vita privata, i suoi affetti e lo spogliatoio con le sue trame, tra vittorie, sconfitte e i rapporti con gli allenatori.
Questa la trama riportata sul sito di Sky:
SPERAVO DE MORÌ PRIMA – LA SERIE SU FRANCESCO TOTTI racconta la fine del lungo percorso del Capitano della Roma con la maglia giallorossa, rimasta sempre la stessa per 27 anni, includendo le immagini d’archivio dei momenti più esaltanti della sua carriera e unendo l’epica sportiva da vero fuoriclasse del calcio italiano e mondiale, raccontato nel tormentato periodo prima del ritiro, e la vita privata di un uomo coraggioso, semplice e autoironico, legato da sempre al calcio e a una città, Roma, di cui è diventato negli anni simbolo e bandiera.
Il titolo Speravo De Morì Prima si ispira a uno striscione esposto durante l’ultima partita giocata da Francesco Totti allo Stadio Olimpico con la sua Roma, prima della storica passeggiata sotto gli spalti durante la quale guardò negli occhi i suoi tifosi che salutavano per sempre la sua carriera da bomber.