Un nome, una garanzia per il cinema italiano, attore sobrio e misurato, Silvio Orlando si presenta come uno degli attori più verstaili del cinema del nostro paese, forte di una recitazione sobria e misurata, graditissima al grande pubblico.
Gli esordi per Silvio Orlando sono teatrali e televisivi poi, ma grazie a Gabriele Salvatores avviene il passaggio al grande schermo, anche se in punta di piedi: gli offre infatti un piccolo ruolo in Kamikazen – Ultima notte a Milano, dell’ormai lontano 1987.
Nel 1991 recita in Il portaborse, per la regia di Daniele Luchetti, e nel 1993 viene diretto per la seconda volta da Gabriele Salvatores , stavolta da protagonista, insieme ad Antonio Catania, in Sud.
Prima della fine del millennio sentiamo la timidezza dialettale di Silvio Orlando in film come I magi randagi – seconda uscita, di Sergio Citti, Ferie d’agosto, di Paolo Virzì , nella parentesi cyberpunk di Salvatores, Nirvana, fino ad arrivare ad Aprile di Nanni Moretti.
Nel 2001 lo vediamo in La stanza del figlio, il tragico e bellissimo film diretto e interpretato da Nanni Moretti. I suoi personaggi donano alla scena una sorta di ironica pacatezza, che a volte smorza i toni, a volte ne intensifica le tinte drammatiche.
Successivamente è la volta di film come El Alamein di Enzo Monteleone , Il posto dell’anima di Riccardo Milani, l’originale Opopomoz di Enzo D’Alò e Dopo mezzanotte di Davide Ferrario di cui è il narratore.
Ad un’analisi minuzionsa, i film in cui ha lavorato sono stati quasi tutti dei successi, che hanno raggiunto sia il pubblico colto, sia quello più popolare, che adora i suoi personaggi, insicuri e rappresentativi della quotidianità.
Ha preso parte anche a diverse serie televisive come Zanzibar , Emilio, Vicini di casa (insieme Teo Teocoli e Gene Gnocchi) e Padri e figli (a fianco di Vittoria Belvedere e Rocco Papaleo), mentre nel 1993 ha interpretato il suo primo ruolo drammatico in una serie televisiva, Felipe ha gli occhi azzurri 2.
Emilio era veramente uno spettacolo, e Vicini di Casa; in quest’ultima serie tv interpretava il fratello un pò sfigato del personaggio interpretato da Teo Tecoli, e fiorivano le gag demenziali. Indimenticabile la madre dei due, che invece di chiamarlo Orlando, nome del personaggio, lo chiamava “Orrendo”.
Nel 2006 partecipa come protagonista al film Il caimano di Nanni Moretti, film grazie al quale vince il David di Donatello come migliore attore protagonista. A Febbraio di quest’anno è uscito il film Caos calmo di Antonello Grimaldi, tratto dal libro di Sandro Veronesi, nel quale recita a fianco di Nanni Moretti, compagno di mille avventure, e anche con Isabella Ferrari e Valeria Golino.
Sabato scorso ha ricevuto la Coppa Volpi alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia come miglior attore, per il film Il papà di Giovanna di Pupi Avati, che attendiamo con ansia di vedere.
Tra le attività più o meno “trasversali” della sua carriera troviamo la regia di due opere teatrali di Peppino De Filippo nel 1998: Don Rafelo ‘o trumbone e Cupido scherza e spazza.