Diciamolo subito: il Raindance Film festival è particolare già a giudicare dai membri della sua giuria. Tra questi c’è Julian Assange, il giornalista che provocò il mondo intero con Wikileaks. Sarà lui (insieme agli altri) a valutare i sette film italiani che quest’anno parteciperanno alla prestigiosa kermesse, che si terrà a Londra dal 25 settembre al 6 ottobre.
Assange, attualmente segregato nell’ambasciata equadoregna di Londra, non però presente al festival. In questi giorni gli organizzatori stanno inviando ai giurati alcuni Dvd contenenti tutte le opere in concorso. E anche il giornalista australiano le visionerà direttamente dalla stanza in cui è ‘ospitato’.
Con lui, a decidere saranno Robbie Collins, critico cinematografico del Daily Telegraph, e due italiani come Martina Amati, regista che ha vinto un Bafta, e Carlo Cresto-Dina, con un trascorso presso la casa di produzione Fandango prima di mettersi in proprio e creare una piccola società cinematografica.
Il Raindance Film Festival vanta più di 300 pellicole, quaranta eventi e, per la prima volta in assoluto, anche un festival parallelo: il Web Fest, che premierà le migliori produzioni cinematografiche studiate appositamente per il magico mondo di internet.
Il Raindance Film Festival porta la firma di ‘uno che di cinema ne capisce’. Stiamo parlando del suo fondatore Elliot Grove, che negli anni ha favorito il lancio in Europa di film quali “Pulp Fiction”, “Memento” e “The Blair Witch Project”.
In gara ci sono dunque sette pellicole indipendenti prodotte da registi italiani. Chi vincerà?