Il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi ha fatto sapere che i soldi per il cinema serviranno solo a finanziare le opere prime e seconde, mentre gli altri registi dovranno trovare i soldi per conto loro, ma saranno aiutati pagando meno tasse.
Sandro Bondi assicura di non voler uccidere il cinema e spiega (fonte Ansa):
Non si darà più un milione e mezzo di euro a una pellicola che ne incassa 50 mila, ed è inutile finanziare registi che sono al quarto o quinto o decimo lungometraggio.
Il mondo del cinema italiano non sarà felice, perché la notizia arriva quasi in concomitanza con l’appello che Maurizio Feriaud ha fatto a LABITALIA: il segretario del Sai (Sindacato attori italiani), si auspicava maggiori investimenti dallo stato o dalle regioni dato che nell’ultimo anno le produzioni cinematografiche sono calate del 20% (fonte Adnkronos).
Il taglio al Fondo unico per lo spettacolo (Fus) è stato pesante. Basti pensare per il 2009 il fondo prevede 380 milioni di euro, per tutto il settore e non solo per il cinema, mentre il precedente governo ne aveva previsti 567. E per il 2010, anche se sono saliti a 418 i milioni di euro previsti in Finanziaria, sono molti meno dei 563 previsti in precedenza. Sono cifre che non rispondono a nessun criterio, visto che negli altri Paesi europei, solo per il settore, del cinema ci sono cifre molto più alte.