Quest’oggi per l’atteso film di Ridley Scott Robin Hood, proprio da oggi nelle sale italiane in contemporanea con la proiezione d’apertura del Festival di Cannes, approfondiamo quello che sembra il punto di forza dell’intera Operazione Nottingham, come ci piace chiamare la maestosa ed immersiva ricostruzione storico-scenografica che ci ha permesso di immergerci da spettatori nel mito del bandito gentiluomo di Sherwood.
Ridley Scott ha cercato di evitare un utilizzo eccessivo delle tecnologie digitali già ampiamente utilizzate prima ne Il gladiatore e poi ne Le crociate, che avrebbero rischiato di rendere eccessivamente fumettoso, in stile Troy tanto per intenderci, il suo Robin Hood che invece puntava sul realismo, per questo ha scelto lo splendido Galles come location, affidando la ricostruzione di manieri e villaggi del XIII secolo allo scenografo Arthur Max, collaboratore di vecchia data di Scott che ha curato a suo tempo le scenografie de Il gladiatore ed American gangster, pellicole per le quali Max ha ricevuto due nomination agli Oscar.
Max e Scott in fase di pre-produzione si danno un gran da fare e reperiscono molto materiale originale rinvenuto in musei, biblioteche e in siti storici ricostruiti in Inghilterra, alcuni oggetti di scena utilizzati nel film provengono addirittura da alcuni villaggi dei Pirenei rimasti praticamente intatti dal Medioevo. Altra fonte d’ispirazione alcuni dipinti di Pieter Brugel che se pur non riconducibili all’epoca in questione, ritraevano con asprezza e grande dovizia di particolari il medioevo nella sua quotidianità.
Max si è dettto enormemnte soddisfatto delle location scelte dopo molti sopralluoghi, il villaggio di Notthigam è stato ricostruito nel Surrey, contea inglese dello Yorkshire all’interno di una splendida tenuta, in cui sono stati edificati ben 50 edifici ed un mulino ad acqua realmente funzionante, mentre il castello francese sotto assedio, che compare nella sequenza d’apertura del film, è stato ricostruito presso il bosco di Bourne Woods sempre nel Surrey.
Prima di tutto avevamo bisogno di un paesaggio magnifico, e aver trovato questo posto è stato un gran bel colpo di fortuna.
Il cast si è dimostrato particolarmente entusiasta del lavoro certosino svolto dallla squadra di artigiani di Max, grazie all’immersività della messinscena anche il loro lavoro è stato semplificato come sottolinea l’attrice Cate Blanchett nel film Lady Marian:
Arthur è semplicemente meraviglioso ed è veramente deciso a mantenere in vita questo tipo di artigianato in Inghilterra.E’ molto preoccupato per la scomparsa del lavoro artigianale per i set in Inghilterra. Mi meraviglia il livcello di cura che ha impiegato nella realizzazione di ciascun edificio del set che ricostruiva il villaggio di Nottingham.
Di seguito due video con immagini dei set e delle location del film.