Recensione – Devilman

L’emozione di trovarsi di fronte a un live action di questo tipo è veramente indescrivibile. Non sto ancora parlando del film in sè, mi limito a fare considerazioni introduttive, legate ad alcune reminiscenze del lontano passato.

Tale sensazione è simile al piacere che si prova nel poter reperire, oggi, nel 2008, action figures di personaggi di cartoni animati, voglia che solo oggi riusciamo a soddisfare , ma che al tempo era solo un sogno viscerale e lontano.

Il film di Devilman (2004), tratto dal manga capolavoro di Go Nagai, è un lampo a ciel sereno. Una produzione tutta giapponese diretta da Nasu Hiroyuki che ritrae l’antieroe per eccellenza Devilman, singolare caso di uomo che possiede corpo di demone, anche se la faccenda è abbastanza complessa.


Il carattere del mite Akira Fudo (Isato Izaki) è mite e malleabile, niente di lui farebbe immaginare una simile metamorfosi, un cambiamento di tale entità. Ma il destino arriva inesorabile a sconvolgere le sorti della sua vita, e del mondo intero.

E’ Ryo Asuka(Yusuke Izaki), amico ambiguamente legato ad Akira stesso, ad indossare i panni del deus ex machina, a trascinare Akira nella voragine tenebrosa del mondo dei demoni. Akira diventa quindi Devilman, il “grande uomo diavolo” della sigla italiana dell’anime.

La fusione con il demone Amon, campione dei demoni, guida e condottiero delle schiere demoniache del passato porta Akira ad uno stato di esistenza nuovo e inaspettatatamente piacevole.

Non si sa chi possiede chi, ed è veramente bella ed azzeccata qui l’analogia col manga, con riferimenti allo spin off Amon. Akira inizia ad essere aggressivo, a godere della sua nuova condizione di ibrido.

E presto si renderà conto che qualcosa di più profondo sta prendendo forma dentro di lui, la sete di violenza è la necessità ad assurgere al ruolo che gli compete: guidare i Devilman nella lotta contro Satana.

Quest’ultimo non nasconde sentimenti ambigui verso il suo antagonista. Bellissimo, veramente una super-trasposizione, considerata la complessità della trama e la quantità di eventi che la storia contiene.

Devilman è stato ricreato in modo secondo me superlativo, sfruttando anche lo stato di semi-trasformazione presente nella serie Amon, che approfondisce invece la storia del demone originario.

Gli effetti digitali sono notevoli, in particolare la prima trasformazione di Akira in Devilman è veramente molto bella, notevole nella sua essenzialità, totalmente inaspettata per lo spettatore, e i combattimenti con i nemici sono al limite dello splatter.

Si vede tanto sangue, si gode della forza e dell’apparente invincibilità di Devilman. Un esplosione di colpi e di colori, in cui non si dispensa pietà, e nessuno viene risparmiato. I demoni e gli uomini si confondono in una lotta senza quartiere, precipitando nel caos dell’inevitabile conflitto, fino a che tutto non viene messo a ferro e fuoco.

Eccellente, sia daun punto di vista visivo che da quello narrativo. Tra le altre cose, nel film compare per pochissimo tempo Go Nagai: trovatelo!