Sarà presentato oggi, 7 settembre, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “Rabin, the Last Day”, il film di Amos Gitai con Ischac Hiskiya, Pini Mitelman, Michael Warshaviak, Einat Weizman, Rotem Keinan, Yogev Yefet, Yael Abecassis.
Ecco di seguito una clip dal film.
Il film racconta della sera di sabato 4 novembre 1995, quando il primo ministro Yitzhak Rabin viene ucciso al termine di un grande comizio politico organizzato nel centro di Tel Aviv. Il suo assassino, arrestato sulla scena del crimine, è un ebreo osservante di 25 anni. Le indagini su questo brutale omicidio rivelano l’esistenza di un mondo oscuro e terrificante che ha reso possibile questo atto tragico. Una sottocultura di odio alimentata da una retorica isterica, dalla paranoia e dagli intrighi politici.
Queste le parole del regista:
Ero interessato ad analizzare i fattori che hanno portato all’assassinio di Rabin. Sono passati vent’anni. Le prospettive della pace sono svanite con i sogni di normalità degli anni novanta. Ma gli uomini che resero possibile l’omicidio del nostro primo ministro sono ancora a piede libero. Alcuni di loro flirtano oggi con il potere. Sono allarmato dalla crescente diffusione di una violenza di matrice religiosa nel cuore della società laica israeliana. È una malattia che potrebbe tranquillamente distruggere l’idea democratica su cui è stato fondato Israele. A mio avviso, alle sue origini Israele era un’impresa politica, non religiosa, una conclusione politica di una lunga storia di sofferenza vissuta dal popolo ebraico.