Su Wired Italia è comparsa un’interessante intervista a Quentin Tarantino: il regista parla del suo passato, del suo presente e del suo futuro, partendo da Bastardi senza gloria, nei nostri cinema a partire dal 2 ottobre:
All’inizio pensavo che i Bastardi sarebbero stati una mini-serie per la tv. Poi ho tagliato un bel po’ di cose. Potrei tirarci fuori senza problemi un secondo film. Però è meglio se ci vado coi piedi di piombo… Per ogni mio singolo film ho detto che avrei fatto un sequel o un prequel, o che avrei preso un personaggio e gli avrei dato una nuova storia tutta sua..
Parlando di Bastardi senza gloria aggiunge:
Quello che racconto in Bastardi senza gloria è pura fantasia. Ma la cosa importante è: poteva succedere? Prendete il soldato Zoller, l’eroe di guerra tedesco che diventa una star del cinema. Ecco, se uno così fosse esistito davvero, state sicuri che Goebbels gli avrebbe fatto fare un film. Sapeva come usare la propaganda e sapeva che nel 1943 per la Germania non c’erano più grandi battaglie da vincere… Quindi sì, la chiave di tutto sta nel verosimile. Anche quando inventi.
Il regista parla anche del suo periodo di depressione causato dal fiasco di Grindhouse:
È stato dopo il fiasco di Grindhouse. Mi ha spezzato il cuore. Se lo rivedo quel film mi sembra ancora buono, ma non potevo immaginare che sarebbe andato così male. Non mi era mai successo prima. E’ stato come se la mia ragazza mi avesse lasciato e non mi avesse nemmeno detto perché. Alla fine mi è passata. Per fortuna qualcuno aveva ancora voglia di darmi dei soldi per un nuovo progetto, altrimenti potevo chiudere bottega.
Il futuro di Tarantino è ancora il cinema, almeno fino a sessant’anni, anche se il suo sogno è quello di diventare scrittore:
Avevo giurato che a sessant’anni avrei smesso di girare film. Precisiamo: se il film che girerò a 59 anni farà schifo, non esiste che io me ne vada in quel modo! Però non voglio diventare un regista vecchio. Nel cinema metterò sempre la stessa gioia e la stessa energia, fino all’ultimo giorno sul set. Dopo mi inventerò qualcos’altro. Magari un romanzo. Mi piacerebbe farlo anche ora, ma ci vorrebbe troppo tempo. Sono contento però se penso che un giorno me ne starò a casa a scrivere e basta…