Il regista Fabio Cillia omaggia con il cortometraggio Porpora un grande del cinema italiano, Giuseppe Tornatore, e purtroppo pecca di ingenuità pensando di poter utilizzare una colonna sonora del grande Ennio Morricone montandola su alcune proprie sequenze molto eleganti e dal montaggio raffinato, ma non abbastanza forti da reggere un confronto perso in partenza.
Per accompagnare una colonna sonora cosi fascinosa e importante, ricca di suggestioni cinefile, si doveva puntare su un collage o mash-up di immagini dotate a livello visivo di una certa rilevanza nell’immaginario collettivo, qui si cerca di narrare un sentimento e delle emozioni che per quanto ben girate con un gusto per l’immagine notevole, risultano scollate dall’invadente, e lo diciamo in modo benevolo, colonna sonora.
Comunque è indubbio un certo talento per il montaggio e la cura per l’immagine, questo però non basta a rendere sufficientemente coinvolgente un ottimo esercizio di stile, che pecca di contenuto e miscela pericolosamente l’omaggio citazionista allo stile personale.