Sul pacifico pianeta 51, dove risiede una comunità di alieni in puro stile Happy days con tanto di drive-in, fast food e cadillac, la vita scorre tranquilla tra una festa cittadina, il lavoro e l’ultimo B-movie con invasori extraterrestri che mangiano cervelli e trasformano la gente in zombie.
Tra le famiglie di questa comunità c’è quella di Lem, il classico ragazzotto timido, innamorato di un ragazza che lo ricambia, ma a cui non riesce a dichiararsi e con un passione per lo spazio che lo porta ad ambire ad un impiego nel planetario cittadino.
Lem non sa che presto la sua vita verrà sconvolta del capitano Charles Baker, astronauta che con il suo modulo spaziale piomberà nel bel mezzo della città, scatenando il panico e attirando l’attenzione di un esercito pronto a debellare la tutt’altro che pericolosa minaccia aliena.
Si rischia un overdose da citazione in questo delizioso cartoon spagnolo che sfoggia una pregevole fattura tecnica, non c’è davvero tregua si comincia con un incipit tra Mars attack! e La guerra dei mondi, per poi passare in rassegna mezzo secolo di cinema fantascientifico, da Ultimatum alla Terra, passando per l’immancabile E.T., finendo per parodiare addirittura il terrificante Alien, insomma per i cultori del genere che decideranno di vedere il film c’è davvero da divertirsi.
Parlo di cultori, perchè sicuramente i più piccini non coglieranno queste sottigliezze, ma non rimarranno certo delusi, per loro una coloratissima fauna aliena, una versione Mission to Mars del robottino Wall-E ed un look davvero accattivante che non mancherà di tenerli occupati per tutti e novanta i minuti che scorreranno via senza troppi intoppi.
Planet 51 si è rivelato una graditissima sorpresa, non siamo di fronte ad un capolavoro di originalità, ma rimane il fatto che questo meltin pot di cinema, fumetti, tv, e sci-fi conquista sin dalle prime sequenze, certo se dobbiamo proprio cercare il pelo nell’uovo la sequela infinita di citazioni che rubacchiano a destra e a manca nasconde una certa mancanza di originalità e la latitanza di una storia con una propria identità, ma in fondo se alla fine della visione ci si alza soddisfatti e divertiti, importano davvero poco tutte queste sottigliezze tecnico/critiche applicate a quello che è puro e semplice entertainment, che in questo cas0 centra perfettamente il suo obiettivo, catturare l’attenzione dei più piccini, ammiccando e parodiando l’immaginario degli adulti.