Dopo un incipt in cui un povero pescatore (Richard Dreyfuss) finisce risucchiato nelle profondità di un lago scosso da un terremoto che crea una crepa sul fondo liberando
acccidentalmente un’orda di voraci pirahna preistorici, sulle rive del lago in questione si da inizio ad un’orgiastica festa primaverile in cui orde di giovinastri sono intenti ad accoppiarsi, alzare il gomito e bruciare i pochi neuroni che la natura gli ha messo a disposizione godendo di seni al vento, magliette bagnate, musica assordante e discinte starlette del porno.
Mentre la festa raggiunge il suo culmine Julie Forester (Elisabeth Shue) sceriffo della cittadina lacustre e il suo vice Fallon (Ving Rhames) scoprono il corpo martoriato del pescatore e dopo aver catturato un esemplare degli zannuti e voraci pescioloni con l’aiuto di un team di sismologi, lo portano all’esperto biologo marino Carl Goodman (Christopher Lloyd) che li mette al corrente del fatto di avere di fronte dei veri e propri fossili viventi dalla voracità e aggressività senza eguali.
Così lo sceriffo decide di dichiarare lo stato d’emergenza e chiudere il lago ai bagnanti, più facile a dirsi che a farsi perchè tra ormoni e alcool il branco di giovinastri non ci pensa minimamente a porre fine al baccanale e come se non bastasse i tre figli dello sceriffo, gli adolescenti Laura (Brooklynn Proulx) e Zane (Sage Ryan) e il fratello maggiore Jake (Steven R. McQueen) che avrebbe dovuto tenerli ben lontani dal lago, si ritrovano invece su una barca che sta affondando assediati da una parte del branco di pirahna, visto che un altro gruppo nel frattempo ha raggiunto le sponde del lago pronto ad unirsi alla festa e pasteggiare allegramente con decine di ignare prede.
Il regista Alexandre Aja esperto di horror ad alto tasso splatter, vedi il sorprendente Alta tensione e il remake del cannibal-horror Le colline hanno gli occhi, si cimenta con un piccolo B-movie firmato nel 1979 da Joe Dante, maestro del genere che sulla scia del successo de Lo squalo di Spielberg ne confeziona una sorta di parodia-horror, sostituendo il letale squalo bianco dell’originale con un’orda di piranha mutanti, risultato di alcuni esperimenti scientifici dell’esercito e liberati accidentalmente in un fiume con conseguenze a dir poco efferate.
Aja come Dante nell’originale cita Lo squalo facendo divorare Richard Dreyfuss nell’incipt del film, poi modifica la genesi dei piccoli pesci carnivori ammiccando a Jurassic park, naturalmente non dimentica i beast-movies di recente produzione come Lake placid e gioca con un 3D da teen-horror, perchè è quella la veste che il regista francese sceglie per questo remake come peraltro il mercato richiede, quindi formato al completo servizio di un esercito di adolescenti che hanno trangugiato popcorn e bibite gassate godendo dell’ultimo capitolo di Saw piuttosto che del quarto di Resident evil, con l’aggiunta di sesso e macelleria, si perchè se dal canto nostro siamo estimatori del genere splatter di cui Aja si è dimostrato un cultore, la mattanza finale in stile tonnara in alcuni casi tocca vette di demenza imbarazzanti peccando di un caotico eccesso di entusiasmo che altri recenti prodotti, vedi Hatchet, ma anche il godibile Snakes on a plane hanno saputo controllare con maggior efficacia.
Piranha 3D è un gran calderone dove Aja ha gettato di tutto e di più, pescando di volta in volta citazioni. coinvolgenti sequenze, make-up di alto profilo e una CGI qualitativamente troppo altalenante e fumettosa per avere un minimo di credibilità, di certo l’anima da B-movie dell’operazione è ben palesata e resta integra per tutta la pellicola il che rappresenta senza dubbio un punto a favore dell’operazione, quindi se avete stomaco forte e cercate divertimento a bassissimo contenuto di neuroni questo è decisamente il film giusto, per tutti gli altri, in special modo per chi non ama l’horror a base di mattanze e all’insegna dell’efferato andante, è decisamente il caso di passare oltre.