In quel di Parigi è l’alba e Ludo (Jean Dujardin), uscendo da una discoteca visibilmente alterato da droga ed alcol, prende il suo scooter e ad un incrocio viene investito da un camion, finendo gravissimo in terapia intensiva. Ad accorrere in ospedale tutti i suoi amici che si stavano preparando ad andare con lui in viaggio, una vacanza che ormai è una consuetudine e che nonostante le condizioni di Ludo, il gruppo deciderà ugualmente di trascorrere, sperando al loro ritorno di trovare l’amico di nuovo in sesto. La vacanza però non sarà come l’avevano immaginata, una serie di eventi in parte legati al pensiero dell’amico in ospedale e al senso di colpa scateneranno conflitti, spiazzanti rivelazioni e porteranno alla luce uno sconcertante egoismo che guiderà il gruppo di amici ad un epilogo che riporterà tutti bruscamente alla realtà.
L’attore, sceneggiatore, regista ed enfant prodige del cinema d’oltralpe Guillaume Canet, torna su grande schermo per la sua terza prova dietro la macchina da presa, a quattro anni dal drammatico Non dirlo a nessuno, che all’epoca vinse quattro César tra cui uno per la miglior regia.
Canet si cimenta in un solido dramma corale che ricorda le dinamiche dell’americano Il grande freddo di Lawrence Kasdan allestendo un sontuoso parterre di attori molto ben amalgamato, tra cui spiccano diversi volti noti al pubblico internazionale come la Marion Cotillard de La vie en rose, il Jean Dujardin premio Oscar per The Artist e il Francois Cluzet protagonista del recente campione d’incassi Quasi amici.
Canet sfoggia la consueta regia di alto profilo e oltremodo raffinata, vedi il piano sequenza iniziale, ma in film come questo sono gli attori che fanno la sceneggiatura e in questo caso alcune scelte narrative piuttosto accomodanti e un giudizio mai netto da parte di Canet verso i suoi personaggi egocentrici e bugiardi, passano in secondo piano grazie ad un cast che crea la giusta empatia, caratterizza con efficacia ogni singolo personaggio che transita ed interagisce su schermo. Canet da ad ognuno di loro la possibilità di raccontarsi e completare un percorso, anche al fugace Ludo di Dujardin che praticamente recita un piccolissimo ruolo nel film, ma che funge da innesco narratvo e soprattutto emotivo di tutta la vicenda.
Piccole bugie tra amici punta senza ritrosie a commuovere e a creare empatia tra spettatore e personaggi e da questo punto di vista Canet centra pienamente il bersaglio, fa sentire lo spettatore tra amici, come se fosse seduto a quella tavola o assistesse a questa o quella discussione, un elemento questo che rende il film di Canet un’esperienza emotiva di raro spessore, a prescindere da opinabili scelte di sceneggiatura o una palese mancanza di sano cinismo.
Nelle sale a partire dal 6 aprile 2012
Note di produzione: il film è stato prodotto dalla EuropaCorp di Luc Besson ed ha fruito di un budget di 17 milioni di di euro. Canet prima di scegliere il cast si è accertato che tutti gli attori già si conoscessero tra di loro. Tra i ruoli di attore di Canet segnaliamo il biografo Etienne Boisset al fianco di Gerard Depardieu in Vidocq – La maschera senza volto. Canet ha prestato la voce a Saetta McQueen nelle versioni francesi di Cars e Cars 2.