L’arrivo di Kadaver su Netflix è stato silenzioso, non come quelle pellicole che hanno riempito i manifesti delle grandi città, i post sponsorizzati sui social e le bocche degli appassionati che su Facebook diventano critici cinematografici da tastiera. Ora, la pandemia ci ha resi tutti più sensibili e famelici, e l’inedia di cui stiamo soffrendo non si limita al semplice desiderio di abbracci, adunate e aperitivi fino a notte fonda (!).
L’inedia, la fame o l’appetito – scegliete voi il vocabolo in base al vostro QI – fanno parte anche della voglia di emozioni. Abbiamo fame di cose buone da vedere, e la presenza di Kadaver su Netflix può risvegliare le papille gustative atrofizzate dai re-watch e da mal riusciti spin-off.
Il contesto è quello del disastro nucleare che ha messo la Norvegia in ginocchio. Leonora, suo marito Jacob e la figlioletta Alice vagano per i relitti delle case alla ricerca di cibo, fanno lo slalom tra i cadaveri abbandonati lungo le strade e si confrontano con altri sopravvissuti. Lerci, impolverati e malnutriti. Un bel giorno il carrozzone del “più grande spettacolo della storia” arriva in città e invita tutti all’hotel dove il magnate Mathias ha creato una piece in cui trovare buon cibo e distrazione da un mondo a pezzi.
I disperati si ritrovano così al centro di uno spettacolo nel quale sono obbligati a indossare delle maschere come “confine tra realtà e finzione”. Le stanze dell’hotel ospitano le varie rappresentazioni e ben presto il confine di cui sopra viene meno fino a diventare un vero e proprio incubo.
Il regista Jarand Herdal ci propone, così, il suo Overlook Hotel post-apocalittico, la sua mascherata attinta da Eyes Wide Shut e il suo labirinto grottesco. Il sangue e i pezzi di carne non mancano, così come l’angoscia che solo i bambini possono offrire quando si parla di horror. Tuttavia, seppur si chiuda un cerchio nel finale, la nostra inedia non trova tutta la sazietà promessa dagli inizi.
Il problema, tuttavia, sono le nostre aspettative: siamo chiusi in casa e abbiamo bisogno di emozioni forti, e queste con Kadaver su Netflix non arrivano. Accettiamo, però, che in un altro periodo storico questo film ci avrebbe ampiamente soddisfatti e anche noi avremmo voluto fuggire da quell’hotel pieno di lampi di follia e claustrofobia esistenziale.