Si è da poco conclusa la 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, evento atteso oltre che per le premiazioni con cui vengono decretati i maggiori successi dell’anno nel mondo del cinema, anche per la presentazione di nuovi film il cui trionfo – o fallimento – sul mercato inizia proprio da qui.
Uno dei più attesi di questa edizione è stato Dune, pellicola fuori concorso diretta da Denis Villeneuve e ispirata all’omonimo romanzo cult di narrativa fantascientifica scritto da Frank Herbert come primo capitolo di Ciclo di Dune, una serie di romanzi pubblicati tra il 1963 e il 1965.
La storia, ambientata nell’undicesimo millennio, racconta le vicende che portano la dinastia Atreides e quella di Harkonne a scontrarsi per conquistare il pianeta Arrakis, l’unico luogo dell’universo dove si trova la spezia Melange in grado di allungare la vita. Un film complesso nella trama, che tocca argomenti importanti come l’evoluzione umana, l’ecologia, il potere di religione e politica, e complicato nella realizzazione ma che, tuttavia, sembra aver superato con successo la prova. Almeno in Italia, dove si è aggiudicato il primo posto in classifica sin dal debutto raggiungendo circa 419mila euro di incasso e quasi 60mila spettatori, ben al di sopra di quanto immaginato.
L’universo Dune
C’è da precisare però che la fama di Dune non riguarda solo il libro di Herbert e il film di Villeneuve, tra i due successi è andato costruendosi negli anni una sorta di ‘universo Dune’ alimentato dal modo in cui la storia ha incuriosito e stimolato l’industria dell’intrattenimento in senso trasversale.
Prima dell’edizione 2021 già Alejandro Jodorowsky negli anni ’70 e David Lynch un decennio dopo hanno provato a traslitterare – senza tuttavia riuscirci – l’opera in versione cinematografica. Da lì in poi sono stati fatti molti altri tentativi per portare la narrazione in televisione, così come in libreria mediante la pubblicazione di libri e fumetti, ma l’ambito in cui sembra sia stato raggiunto un maggiore successo a livello commerciale è stato quello dei videogiochi e dei giochi di ruolo.
Complice la popolarità raggiunta nell’ultimo decennio dall’industria del gaming con i casinò virtuali e i giochi online, a partire dagli anni ’90 la celebrità di Dune ha subito un’impennata con l’uscita sul mercato di 5 videogiochi e il primo GdR pubblicato nel 2000, ai quali certamente faranno seguito molti altri prodotti grazie al successo del recente film.
Le ragioni del trionfo di Dune 2021
Alla luce di tutte le vicende susseguitesi fino a oggi, è lecito domandarsi cosa possa aver contributo a decretare il successo di Villeneuve rispetto ai precedenti fallimenti dei suoi colleghi. Regista canadese non particolarmente famoso, ma il cui nome ha acquistato negli ultimi anni maggiore notorietà grazie alla direzione di film validi come Blade Runner 2049, sembra aver compreso meglio degli altri in che modo interpretare il racconto e quali ingredienti combinare all’interno del suo progetto per fare breccia nel cuore di pubblico e critica.
Tra i fattori determinanti c’è senza dubbio la scelta del regista di mantenersi fedele rispetto alla narrazione del libro riuscendo a gestire i tempi con abilità, in modo da rendere la visione del film scorrevole pur senza rinunciare a nessuno dei passaggi principali del racconto, e ritmata alternando scene impegnative con altre più leggere, in alcuni casi ironiche.
A questo vanno ad aggiungersi un cast stellare e scelte tecniche, come nel caso della fotografia e della colonna sonore, di grande qualità per cui sono stati investiti buona parte dei 165 milioni di dollari spesi durante i 4 anni di lavoro. Il risultato li vale tutti, tanto da lasciare intendere una fortuna simile a quella raggiunta dalla trilogia del Signore degli Anelli per il genere Fantasy.