Se non fosse vero, non ci si crederebbe: Paranormal Activity ha talmente sconvolto il pubblico italiano che è andato in sala a vederlo (crisi di manico, vomito, tremori, malori e numerose chiamate al 118), che il Codacons ha chiesto ufficialmente di vietarne la visione ai minori di 18 anni. In una nota l’associazione spiega:
I casi accertati di attacchi di panico e gli altri effetti psicologici registrati nei minorenni, legati alla visione della pellicola dimostrano chiaramente l’esigenza di vietarne la visione a un pubblico di età inferiore ai 18 anni. Ma c’è anche un altro scenario che potrebbe. I minorenni che in questi giorni hanno subito effetti legati alla visione del film, quali attacchi di panico, tremori, vomito, stato di choc, ecc., potrebbero richiedere il risarcimento dei danni in Tribunale.
Non si sono fatti attendere i commenti politici. Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori e consulente della commissione parlamentare per l’Infanzia Antonio Marziale ha detto:
Paranormal Activity è un film angosciante, con un livello di tensione altissimo per tutta la durata ed è difficile comprendere per quale motivo la commissione Censura non abbia provveduto a vietarlo ai minori di 18 anni.
Il presidente della Commissione infanzia Alessandra Mussolini ha detto:
Mi auguro che il ministro Bondi assuma provvedimenti urgenti. Non credo che ormai si possa più vietare ‘Paranormal Activity’, ma sicuramente vanno studiate forme di avvertimento, indirizzate in particolare ai genitori, affinché siano consapevoli dei rischi ai quali i figli vanno incontro.
Non capisco: in tutti questi mesi come mai nessuno si è reso conto che il film di Peli poteva far paura? Leggere le recensioni americane, guardare i trailer e gli spot o semplicemente annotarsi il genere, non poteva aiutare queste persone nello scegliere a chi permettere la visione del film?
Accertate le colpe di chi non l’ha vietato a suo tempo: è possibile che non si possa fare affidamento su dei genitori responsabili?