L’evoluzionismo secondo Paul e Jennifer

Charles Darwin è sicuramente una delle figure più importanti della storia dell’uomo, per il contributo che è riuscito a dare alla scienza e all’epistemologia, e dire questo è comunque parlare in modo riduttivo.

Toccherà dunque a Jennifer Connelly e suo marito, l’attore Paul Bettany, vestire i panni diei coniugi Darwin in Creation, film diretto da Jon Amiel e basato sul libro di Randal Keynes curato da John Collee.

Keynes è un diretto discendente di Charles Darwin, e il suo libro si intitola Casa Darwin. Il male, il bene e l’evoluzione dell’uomo.

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Recensione: Il seme della discordia

Il seme della discordia chiude la carrellata dei film italiani in concorso alla Mostra Internazionale di Venezia. Dopo 7 anni di assenza torna alla regia Pappi Corsicato, già noto alle platee festivaliere per lavori come I buchi neri e Chimera.

Veronica (Caterina Murino) è una giovane e bella donna sposata con un rappresentante di fertilizzanti. Un giorno scopre di essere incinta; peccato che nella stessa giornata il marito scopra di essere sterile. Mistero e colpi di scena in un film che racconta il mondo dei sentimenti e delle relazioni umane, senza retorica.

L’idea di questo film nasce da un racconto al quale il regista si è liberamente ispirato: La Marchesa von O di Heinrich von Kleist e al film che circa 30 anni fa ne ricavò Eric Rohmer. La storia, pur risalendo ai primi anni dell’800, contiene diversi temi attuali e facilmente trasportabili all’epoca contemporanea: la maternità e i suoi connessi non sono questioni che col tempo appassiscono.

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Lucas 2008 – Internationales KinderFilmFestival

Abbiamo girato tutto il mondo nella nostra ricerca dei festival, ma ancora non siamo passati da Francoforte, per assistere a una manifestazione assolutamente da non perdere: il Lucas 2008 – Internationales KinderFilmFestival.

I lettori più arguto si renderanno conto che il tutto ha a che fare coi bambini. Dal 7 al 14 Settembre Lucas presenterà un serie di prime, tutte rivolte ai giovanissimi, e questa è la singolarità della manifestazione.

Possono partecipare al festival corti e lungometraggi provenienti da tutto il mondo, in quello che è il più vecchio festival tedesco sul cinema, dato che la prima edizione risale al 1974. Quest’anno non mancheranno le novità.

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Recensione: Le spiagge di Agnès

Les Plages d’Agnès, fuori concorso alla 65esima Mostra internazionale del cinema di Venezia è un’originale autobiografia tra luoghi vissuti e di fantasia. All’età di ottant’anni la regista Agnès Varda decide di filmare le spiagge che ha conosciuto e frequentato. Varda racconta le età della sua vita vagabonda, piena di curiosità, di amici e il grande amore con il regista Jacques Demy scomparso nel 1990.

Di ritorno alle spiagge per l’appunto, che tanta parte hanno avuto nella sua vita, Varda inventa una sorta di cinema auto-documentario. Agnès mette in scena se stessa attraverso stralci dei suoi film, immagini e reportage. Condivide con emozione e senso dell’umorismo il suo esordio come fotografa di scena e innovativa e precoce regista, il suo femminismo, i suoi viaggi a Cuba, in Cina e negli Stati Uniti, la sua vita famigliare e quella da produttrice indipendente. Una donna libera e curiosa.

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Recensione: Reeker – Tra la vita e la morte

Quando mi sono reso conto che stavo entrando al cinema per vedere un film horror, una strana sensazione mi ha attraversato da capo a piedi: una sorta di brivido, una specie di terrore al quale sono stato condizionato a causa degli utlimi horror su cui ho posato il mio sguardo immacolato.

Il colpo di grazia– l’attacco solare, come direbbe Daitarn– me l’ha sferrato Doomsday. Allora ho pensato: sai cosa faccio? esco e vado a riguardarmi Kung Fu Panda un’altra volta, che non fa mai male.

Ma poi il mio Super Io è intervenuto e mi ha redarguito: sii uomo! Entra e affronta Reeker! Ed è andata meglio del previsto. Sicuramente il nuovo film di David Payne è molto meglio di come si lo presentano le premesse generali, specie basandosi sulle statistiche degli ultimi tempi.

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Recensione: Rachel sta per sposarsi

Jonathan Demme, autore de Il silenzio degli innocenti che le valse il premio Oscar nel 1992 e di Philadelphia, dopo un periodo di appannamento, ed una presenza a Venezia lo scorso anno con Jimmy Carter Man from Plains, dedicato al tour in Palestina del premio Nobel per la pace americano, sbarca al Lido con una nuova opera in concorso: Rachel getting Married, una finestra aperta sulla famiglia che fatica a comunicare ma cerca a tutti i costi di trovare un’armonia

Quando Kym (Anne Hathaway) fa ritorno nella casa della famiglia Buchmann per il matrimonio di sua sorella Rachel (Rosemarie Dewitt), porta con sé una lunga storia di crisi personali, conflitti familiari e tragedie.

I tanti amici e parenti degli sposi si ritrovano per un weekend di festeggiamenti, musica e amore, ma Kym, giovane donna che cerca di gestire una difficile riabilitazione dalla tossicodipendenza, con le sue battutine taglienti e il suo talento per le scenate esplosive, riesce a catalizzare tutte le tensioni a lungo covate all’interno della famiglia.

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SIFF – Salento International Film Festival

Non avrei mai pensato che a Tricase, in provincia di Lecce si tenesse il Salento International Film Festival, ormai una realtà affermata nel panorama degli eventi cinematografici nazionali e internazionali.

Al SIFF si cerca di dare la giusta enfasi a tutte le possibili sfumature del cinema: l’estetica si fonde con lo studio delle contaminazioni tra vari generi e culture, consacrando ed esaltando quella che ormai si presenta come una delle forme di comunicazione più utilizzate ed espressive.

Temi di massima importanza vengono portati all’attenzione del pubblico tra una proiezione e un altra, e questo non fa altro che confermare il ruolo del festival come promotore di un cinema portatore di cultura, informazione, orientato quindi a un certo tipo di impegno sociale.

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Recensione: Notte da cani


L’amore, la vita, la morte. Ruota attorno ad essi il nuovo film di Werner Schroeter in concorso alla Biennale di Venezia; Nuit de chien (notte da cani), tratto dall’omonimo romanzo del 1943 dello scrittore uruguaiano di Juan Carlos Onetti.

Con Rainer Werner Fassbinder, Schroeter è uno degli artefici del Nuovo Cinema tedesco degli anni ’70 e ’80: il suo capolavoro è Palermo or Wolfsburg, protagonista un immigrato siciliano in Germania, premiato con l’Orso d’Oro alla Berlinale nel 1980.

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Toronto International Film Festival

Dal 4 al 13 Settembre non prendete impegni, perchè si va tutti in Canada. Ci aspetta infatti un bel periodo in cui avremo occasione di visitare la bellissima città di Toronto, assaggiare le specialità del luogo, ma soprattutto partecipare al Toronto International Film Festival

Sappiamo ormai che l’evento ha raggiunto una grande importanza nel panorama internazionale, e l’Italia sarà presente alla grande, con una fortissima rappresentanza. Piers Handling è stato scelto come Presidente e direttore artistico del festival,per l’ennesima volta, fortunatamente, e questa pare un’indicazione positiva per quello che riguarda l’interesse per le produzioni indipendenti e per i giovani artisti agli esordi.

Saranno ben tre le opere prime italiane che verrannno presentate in Canada:iniziamo da Pa-ra-da di Marco Pontecorvo, direttore della fotografia sia in Italia che in Usa, che ha già riscosso notevoli successi qui da noi, e che si prospetta come un grande successo anche a Toronto.

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Recensione: La terra degli uomini rossi

Arriva alla Mostra, dopo Ozpetek e Avati, il terzo dei quattro film italiani in gara per il Leone di Venezia: Marco Bechis con BirdWatchers – la terra degli uomini rossi. Il regista italo-cileno, già in gara a Venezia con il suo terzo film Hijos-Figli (2001), racconta l’estinzione dei Kaiowa, antica tribù del Sudamerica.

Pellicola ambientata nel Mato Grosso do Sul (Brasile), oggi. I fazenderos conducono la loro esistenza ricca e annoiata. Possiedono campi con coltivazioni transgeniche che si perdono a vista d’occhio e trascorrono le serate in compagnia dei BirdWatchers, i turisti venuti ad osservare gli uccelli.

Ai limiti delle loro proprietà cresce il disagio degli indios. Costretti in riserve, gli indigeni, un tempo legittimi abitanti di quelle terre, conducono una vita priva di qualsiasi prospettiva; molti di loro, spesso i giovani, si suicidano. E’ proprio un ulteriore suicidio a scatenare la ribellione.

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Babylon A.D., La coniglietta di casa, Pineapple Express: buoni risultati in America e fra poco sbarcano in Italia

Finalmente in arrivo un bel carico di film, che in USA hanno ottenuto un certo successo, di tutti i generi, dall’horror alla commedia, dall’animazione al demenziale.
Vi abbiamo già parlato del ritorno di Vin Diesel in Babylon A.D.. In uscita il 3 Ottobre 2008, il film, come suggerisce la locandina, si svolge in un futuro post-apocalittico.
Qui un mercenario (Vin Diesel), ruolo praticamente cucito addosso all’attore, viene incaricato di scortare una giovane donna dalla Russia a New York City. Il dna della ragazza contiene un virus in grado di annientare l’interna razza umana; il film è tratto da un romanzo di Maurice G. Dantec. Forte, no?
In uscita in vece il 28 Novembre La coniglietta di casa è una commedia del 2008 diretta da Fred Wolf e scritta dagli stessi sceneggiatori de La rivincita delle bionde. Conigliette a go go, almeno si spera.

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Recensione: Ponyo sulla scogliera sul mare

Ponyo, la paffuta, dolcissima e coraggiosa ultima creazione del maestro giapponese Hayao Miyazaki incanta la quinta giornata di programmazione alla Biennale di Venezia, strappa applausi e ovazioni, regala sogni e speranza in un Festival dominato dal dolore, depressione, violenza e devastazione interiore.
Già grande successo in Giappone, uscito il 19 luglio ha incassato finora 120 milioni di dollari, Ponyo on the cliff by the sea, in concorso, è una favola colorata e tenera destinata soprattutto al pubblico dei bambini, dove il regista mescola La sirenetta e La cavalcata delle Valkirie, temi caldi al disneyano Nemo e allusioni alla cronaca, tsunami e difesa dell’ambiente.
Una cittadina in riva al mare. Sosuke è un bambino di cinque anni che vive in cima a una scogliera affacciata sul mare. Un giorno, mentre sta giocando sulla spiaggia rocciosa sottostante, si accorge di una pesciolina rossa di nome Ponyo con la testa incastrata in un vasetto di marmellata; Sosuke la salva e la ripone in un secchio di plastica verde.

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Yu Lik-wai

L’oriente furoreggia nel cinema, c’è poco da fare; ci sono tanti artisti che da anni propongono al mondo le loro opere, ma solo recentemente siamo arrivati ad apprezzare a livello macroscopico tale interessantissimo fenomeno. Dopo il Giappone, visitiamo quella città fantastica e controvera che è Hong Kong. E’ qui che hanno avuto luogo i natali di Yu Lik-wai , il 12 Agosto del 1966, chiamato a volte Nelson Yu Lik-wai o, più semplicemente, Nelson Yu. Formatosi in Belgio all’INSAS (Institut National Superieur des Arts de Spectacle), si è laureato in Cinematografia nel 1994. Ben presto è divenuto un punto fermo sia per il cinema cinese in cui è conosciuto per lo più per le sue collaborazioni con Jia Zhangke, sia per quello di Hong Kong.

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65ma Mostra del Cinema: il punto

A pochi giorni dall’epilogo della 65ma Mostra del Cinema di Venezia, non ci sembra prematuro tracciare un primo bilancio senz’altro positivo della rassegna tacciata da più parti di proporre fin troppe produzioni nostrane. Premesso che secondo noi non importata la provenienza di questa o quella pellicola, quanto la qualità delle stesse, riteniamo che si possa affermare senza ombra di dubbio come l’edizione di quest’anno, confermi una netta ripresa del cinema italiano.

Dopo una lunga malattia, lo stato di convalescenza sembra quasi superato, se si proseguirà in questa direzione è possibile profetizzare un futuro roseo. I prodromi di un ritorno alla ribalta delle nostre pellicole era riscontrabile già al Festival di Cannes, con il successo di Gomorra e Il Divo, dal Lido di Venezia è arrivata l’ulteriore conferma che quelli di Cannes, non erano casi isolati. Nonostante gli inevitabili pareri contrastanti della critica e del pubblico, nessuna delle pellicole in gara ha deluso le premesse e anche se il Leone d’Oro non venisse assegnato a nessuna di esse, un prestigioso obiettivo lo si sarebbe comunque raggiunto: quello di riportare il nostro Cinema verso il raggiungimento dei fasti di un tempo.
Intanto la rassegna si snoda tra i passato e il futuro, ieri si è discusso del passaggio al digitale con l’obiettivo di convertire entro un periodo accettabile tutte le sale italiane: ”La transizione al digitale per le sale cinematografiche italiane e’ un passaggio importante che va affrontato in modo concreto e veloce, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico”, ha dichiarato Paolo Protti, presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, al convegno organizzato da Microcinema dal titolo: ”Il punto sul digitale: flessibile, interoperabile, sostenibile”.

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