Lina Wertmüller vince l’Oscar alla carriera quasi cinquantanni dopo aver sfiorato quello alla regia come prima donna candidata. Aveva 42 anni all’epoca, oggi ne ha 91, e a Los Angeles ha ricevuto la statuetta da vera protagonista, con il pubblico diventato tifoso in un coretto “Lina, Lina, Lina”.
“Cominciamo dal fatto che già questo Oscar è una cosa molto maschile, perché non facciamo un Oscar femminile, e lo chiamiamo Anna?” è stata la battuta della Wertmüller nel ricevere la statuetta più famosa.
Premiata per ultima, la regista si è gustata tutta l’attenzione riservata dal pubblico per il premio della Governors’ Awards. Tra gli altri premi da segnalare anche quello a Wes Studi, il primo pellirosse della storia ad essere premiato.
La serata
Ad introdurre la Wertmüller è stata l’italiana più famosa, Sophia Loren, che ha parlato prima in italiano: “Lina, sono venuta per te, per abbracciarti e per baciarti perché era tanto tempo che non ti vedevo, e stai benissimo, brava, brava”, e poi, come era naturale, in inglese, per farsi comprendere da tutti:
“Il primo film che abbiamo fatto insieme è stato un po’ più di 40 anni fa, ma gli aggettivi per descrivere Lina sono gli stessi: piena di passione, giocherellona, onesta e brillante. Quando la incontri capisci immediatamente che sei alla presenza di un incredibile talento ma anche di una donna indimenticabile, un’artista che ha fatto storia essendo se stessa”.
Ma la Wertmüller ha incassato i complimenti di tutti, e si è goduta le clip trasmesse per celebrare il suo Oscar con le introduzioni di alcuni grandi del cinema come la Jodie Foster, la figlia di Coppola e Quentin Tarantino.
Grandi apprezzamenti anche da Greta Gerwig, una della poche candidate donna della storia dopo la Wertmüller:
“Il cinema di Lina Wertmüller per me è il cinema della seduzione. Da quando ho visto Travolti e ne sono stata travolta… film epici e universali, è una regista femminista ma il suo femminismo non serve ideologie, è sempre interessata a spezzare le regole, il suo femminismo è malizioso e giocoso, ho un’enorme ammirazione per lei come donna e regista.”
alla consegna della statuetta la Wertmüller ha esclamato:
“Dedico l’Oscar a mio marito Enrico, a mia figlia Maria Zulina, che mi è venuta molto bene. E ringrazio l’America. L’America è una cosa seria, noi siamo un piccolo stivaletto, questo è un continente, non c’è proporzione, così ringrazio l’America, tutti coloro che hanno amato i miei film, che sono tutti come miei figli. Ci vuole molta pazienza e molta passione. E ora vi saluto, ma dovete gridare tutti insieme: vogliamo un Oscar che si chiami Anna”.