In questa lunga notte degli Oscar Ellen DeGeneres è stata sicuramente molto brava. È riuscita a coinvolgere il parterre stellare dalla prima all’ultima fila ed ha vinto la sua personale “statuetta” per il super-selfie con le star hollywoodiane, superando tutti i record di retweet.
Non c’è stata la caduta di Jennifer Lawrence, inciampata nelle scale mentre correva a ritirare il suo premio l’anno scorso. C’è stata però la caduta di Jennifer Lawrence sul red carpet appena scesa dall’auto, ormai sembra essere il suo cavallo di battaglia, ma la sua goffaggine la rende anche più simpatica, se ce ne fosse bisogno.
Da ricordare l’arrivo “a domicilio” della pizza e la consegna delle fette alla platea affamata, con Harrison Ford, Jared Leto, Brad Pitt e Meryl Streep intenti a sfamarsi; dopo l’abbuffata, la DeGeneres è poi passata scherzosamente con cappellone alla mano, tipo Pharrell Williams, tra i presenti, riscuotendo il pagamento per il servizio offerto.
Grande entusiasmo anche per la performance di Pharrell Williams con la sua Happy, che ha coinvolto dalla platea, Lupita Nyong’o, Meryl Streep e Amy Adams che si sono lasciate andare alla musica.
Grandissima gioia tutta italiana naturalmente per la vittoria de “La grande bellezza” e le parole di Paolo Sorrentino.
Per molti, l’incognita maggiore di questa edizione era rappresentata dall’assegnazione del Premio Oscar al Miglior Attore Protagonista: una buona parte dei cinefili confidava in una statuetta a Leonardo DiCaprio, da troppi anni puntualmente candidato e ignorato. Significativo il gesto dell’attore vincitore di quest’anno, Matthew McConaughey, che prima di ritirare il premio è andato ad abbracciare proprio DiCaprio.
Nella serata ci sono state inoltre varie standing ovation come quella riservata agli U2, sul palco per presentare Ordinary Love, canzone candidata all’Oscar per il film Mandela: Long Walk to Freedom e per il discorso commovente della brava e bella Lupita Nyong’o nel suo abito Prada, premiata col Premio Oscar alla Miglior Attrice Non Protagonista per 12 Anni Schiavo.
Bello anche il discorso di Jared Leto, Miglior attore non protagonista in Dallas buyers Club che ha ringraziato la madre e dedicato la sua vittoria ai 36 milioni di persone che hanno perso la battaglia contro la peste del terzo millennio.
E i salti di gioia di Steve McQueen? Il cineasta è letteralmente saltato dalla gioia, abbracciando tutti i suoi compagni d’avventura e Will Smith che gli ha consegnato la statuetta per 12 anni schiavo, il miglior film di questa edizione.