Oscar 2011, Miglior documentario: chi vincerà?

Ancora Academy Awards quest’oggi, domani si celebrerà l’attesa notte degli Oscar 2011 e noi in dirittura d’arrivo ci concentriamo sui cinque candidati di questa edizione al miglior documentario dell’anno.

Prima di lasciarvi ai cinque candidati che troverete dopo il salto completi di trailer vi segnaliamo qualche curiosità: tra gli outsider della categoria segnaliamo la candidatura nel ’63 dell’italiano L’ultima olimpiade di Romolo Marcellini e tra le altre nomination di sempre quella dell’attrice Shirley MacLaine per The Other Half of the Sky: A China Memoir (1976), infine nel carnet vincitori spiccano John Ford per il bellico La battaglia di Midway (1943), Jacques Cousteau in tandem con Louis Malle per Il mondo del silenzio (1957), Emile Ardolino (Dirty Dancing) per He Makes Me Feel Like Dancin’ (1984) e più recentemente Michael Moore (Bowling for Colombine, 2003), Luc Jacquet (La marcia dei pinguini, 2006) e Davis Guggenheim (Una scomoda verità, 2007).

Prima candidatura di quest’anno assegnata ad Exit Through the Gift Shop, l’ecclettico, misterioso e soprattutto anonimo artista inglese conosciuto come Banksy specializzato in street art firma un mockumentary semi-biografico già transitato al Sundance, in cui racconta le vicissitudini di un immigrato francese in quel di Los Angeles con una vera e propria ossessione per la street art. La voce narrante nel film è dell’attore gallese Rhys-Ifans (Notting Hill) di recente visto in Harry Potter e i doni della morte parte I nei panni di Xenophilius Lovegood.

Secondo candidato e uno dei favoriti alla vittoria finale il documentario a sfondo bellico Restrepo diretto dal giornalista americano Sebastian Junger e dal fotoreporter britannico Tim Hetherington. La coppia di giornalisti racconta il periodo da inviati in zona di guerra al seguito di un plotone di marines dislocati in Afghanistan. Il film ha vinto il premio della giuria all’edizione 2010 del Sundance Film Festival.

Terza candidatura assegnata a Gasland scritto e diretto da Josh Fox che ci mostra l’impatto devastante sull’ambiente di una tecnica di perforazione ed estrazione di gas naturale applicata da una società su alcuni terreni presi in affitto, finendo per contaminare le falde acquifere di una comunità della Pennsylvania e causando malattie e gravi disagi alla popolazione delle zone circostanti. Il documentario è stato insignito del premio speciale della giuria al Sundance Film Festival 2010.

Quarto candidato di questa edizione Inside Job: Chi ci ha rubato il futuro, il regista Charles H. Ferguson già autore del documentario No end in sight sull’occupazione americana in Iraq, stavolta si occupa della crisi economica globale che dal 2007 destabilizza i mercati finanziari internazionali. Il documentario che vede voce narrante l’attore Matt Damon ha già vinto un Writers Guild of America Award 2011 per la miglior sceneggiatura e un Directors Guild of America Award 2010 per il miglior documentario.

Chiudiamo la cinquina di candidati con Waste Land, la pluripremiata documentarista inglese Lucy Walker dopo aver proposto la teoria di un’aumento della proliferazione di armi nucleari nel periodo post-Guerra Fredda con il suo Countdown to zero, in questo nuovo documentario miscela arte ed ecologia raccontando due anni di vita dell’artista brasiliano Vik Muniz impegnato a creare opere d’arte con materiali riciclabili reperiti in una delle più grandi discariche del mondo, utilizzata dalla metropoli brasiliana di Rio de Janeiro. Il film ha ricevuto il premio del pubblico per il miglior documentario internazionale al Sundance Film Festival 2010 e il premio Amnesty internaTional assegnato dal pubblico nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2010.