Intendiamoci. L’arte è un bene di lusso. Di conseguenza, un bene di lusso quale un orologio svizzero può segnare il tempo dell’arte. Il cinema d’autore incontra Girard-Perregaux. Ne viene fuori l’Academy Museum of Motion Pictures, per scolpire nella storia le pellicole più grandi.
Le lancette che girano sui quadranti disegnati da Girard-Perregaux, azienda manifatturiera di orologi svizzeri, sono un bene di lusso. Un lusso che incontra un altro lusso, quello del cinema d’autore. Ciò equivale all’incontro tra creature uniche ed irripetibili che, “pur marcando costantemente il passaggio del tempo, restano eterni fin dal momento della loro prima creazione”.
Scopriamo così, proprio grazie all’incontro tra la casa Girard-Perregaux e il cinema, una serie di similitudini assai rare tra settima arte e manifattura orologiera. Similitudini che confluiscono nell’Academy Museum of Motion Pictures.
Difatti, la storica Manifattura Svizzera di Alta Orologeria, Girard-Perregaux, ha deciso, già dalla fine del 2012, di essere il fidato mecenate dell’arte del cinema, diventando esclusivo Timekeeper e socio sostenitore-fondatore del suddetto museo, il quale sorgerà nel cuore di Los Angeles, per volere della rinomata Academy of Motion Picture Arts and Sciences, la più importante organizzazione cinematografica al mondo.
L’Academy Museum of Motion Pictures sarà ubicata nello storico edificio della Wilshire May Company su disegno di architetti di caratura mondiale come Renzo Piano e Zoltan Pali.
Il primo ciak
Al fine di solidificare l’unione tra manifattura orologiera svizzera e cinema d’autore, la prossima campagna pubblicitaria di Girard-Perregaux renderà omaggio a numerose immagini fotografiche della storia del cinema e della cinematografia, tratte dagli archivi del nascente museo. Una su tutte? La storica immagine di Alfred Hitchcock che tiene in mano il ciak durante le riprese di “Psycho”. Quale miglior inizio?