Un suggestivo viaggio in bianco e nero tra i sogni e le suggestioni oniriche di una nottata all’insegna dellla fantasia più sfrenata, tra strambi mimi, donne urlanti, scrigni ricolmi di desideri e musica che scava nei ricordi.
Onirika di Matteo Tibiletti potrebbe sembrare ad un primo approcio un pretenzioso esercizio di stile, invece dopo qualche secondo di assestamento necessario per l’intenso uso di metafore visive e suggestioni oniriche e decifrato il mondo del regista ci si può godere una serie di immagini ed una colonna sonora veramente intriganti che catturano e stupiscono per l’efficacia e l’arduo accostamento di tecniche di ripresa.
Un suggestivo bianco e nero ci accompagna nei meandri di una notta di sogni e deliri che rappresentano forse l’immaginario del regista e le sue suggestioni cinefile che quest’ultimo usa come si potrebbero usare nella pittura o nella fotografia con un melange di colori, suoni e movimenti che convince e con cui cattura l’attenzione di chi guarda. Onirika gode di un ottimo montaggio, di una una regia elegante e di un tocco surreale che impreziosisce tutta l’operazione.