Dai tempi della fonte più famosa della storia del giornalismo, quel Gola profonda che collaborò all’esplosione dello scandalo Watergate, deontologia vuole, che ogni giornalista, anche a costo di beccarsi salate pene pecuniarie o peggio, finire dietro le sbarre, debba proteggere le proprie fonti, e in Nothing but the truth si vedono le conseguenze di questa coraggiosa linea di condotta.
Rachel Armstrong, giornalista politica, vive e lavora nella città di Washington, in seguito ad un suo articolo, un agente della CIA sotto copertura viene inquisito. Quando gli viene chiesto di rivelare il nome della sua fonte, Rachel rifiuta, innescando un meccanismo ben noto al mondo del giornalismo, scegliere tra il proprio credo lavorativo e professionale e un sistema giudiziario che punisce e si scontra con regole che da anni vengono applicate dai giornalisti a prescindere dalle leggi applicate nei tribunali americani.
Diretto da Rod Lurie, che ha già affrontato la politica americana attraverso la serie tv commander in chief: una donna alla Casa Bianca, con l’attrice Geena Davis nei panni di un inconsueto presidente degli Stati Uniti in gonnella, troveremo nella parte della combattiva giornalista Rachel Armstrong, Kate beckinsale (Underworld), nei panni di suo marito ci sarà David Schwimmer famoso per il ruolo di Ross nel serial Friends, affiancheranno i due attori anche Matt Dillon, Angela Bassett, e Vera Farmiga.
Guardando le immagini e leggendo la storia non si può fare a meno di pensare al capolavoro di Alan J. Pakula Tutti gli uomini del presidente, ma la trama di questo Nothing but the truth nasconde qualche sorpresa, la pellicola è basata sulla vera storia della reporter Valerie Plame, ma ci fermiamo qui per non svelare troppo di questo intrigante thriller politico che aspettiamo per l’uscita italiana.