Anna Magnani e New York sono due mondi apparentemente distanti. Nei prossimi giorni, però, avranno un forte avvicinamento. Se il rapporto dell’attrice con la California è lungo e ben documentato, dal premio Oscar ricevuto per “La rosa tatuata” (prima attrice italiana a conquistare la statuetta) alla nomination l’anno successivo con “Selvaggio è il vento”, fino alla cerimonia per la stella sulla “Walk of Fame” di Hollywood, meno si può dire del suo rapporto con la Grande Mela.
“Se si può dire che New York è una città per Anna Magnani?” disse ironica la Magnani replicando ad un’intervista radiofonica della Rai nel 1953, in occasione della prima newyorchese del film Bellissima, “Oddio, ad unire due cose così violente insieme non so cosa succederebbe!”. Ma dal 18 maggio la protagonista di “Roma, città aperta”, il film simbolo del neorealismo italiano, sarà la protagonista di una grande retrospettiva in programma al Lincoln Center intitolata “La Magnani” dedicata a una delle stelle del cinema italiano e mondiale.
La retrospettiva avrà luogo dapprima a New York e dal 1 giugno in tour nelle maggiori città americane e canadesi: Chicago, Detroit, Berkeley, Los Angeles, San Francisco, Houston, Columbus, Toronto, Cambridge, dove verranno proiettati 24 film, da Roberto Rossellini di “Roma città aperta” e “L’amore” a Luchino Visconti (“Bellissima”), da Pier Paolo Pasolini (“Mamma Roma”) a Federico Fellini (“Roma”), da Vittorio De Sica (“Teresa Venerdì”) a Alberto Lattuada (“Il bandito”), da Mario Monicelli (“Risate di gioia”) a Luigi Zampa (“L’Onorevole Angelina”). E ancora “La carrozza d’oro” di Jean Renoir, “Pelle di serpente” di Sidney Lumet accanto a Marlon Brando, a un film intrecciato alla vicenda biografica con Rossellini come “Vulcano” di William Dieterle, che si dice accettò di girare come una risposta polemica al regista che in quello stesso periodo stava girando con la Bergman “Stromboli”.