Se ne va il re del B movie all’italiana. Uno che ha introdotto clichet tali da influenzare l’Italia intera, pur rimanendo nell’ombra. Si spento oggi in Kenya Luciano Martino, produttore cinematografico e regista di lungo corso che ha reso grande la commedia sexy.
A dicembre avrebbe compiuto ottanta anni. Luciano Martino, insieme al fratello regista Sergio, fu il protagonista di una stagione di B movie entrati di diritto nello scenario cult di diversi generi: sexy, peplum e polizieschi, film che fecero storia. Ne firmò ben cento come produttore, più di dieci come sceneggiatore. Furono i protagonisti del cinema di casa nostra tra gli anni sessanta e gli anni ottanta. Protagonisti di un cinema di genere che riempiva le sale. Non erano ancora i tempi della crisi, della pirateria. Erano tempi in cui Martino divenne un leader di un movimento capace di creare numerosi titoli di rilievo e lanciare attrici simbolo di un’epoca.
Martino produsse film quali “Giovannona coscialunga disonorata con onore”, “Quel gran pezzo dell’Ubalda”, la saga “Cornetti alla crema”. Come se non bastasse, si deve a lui la scoperta di star dell’epoca quali Barbara Bouchet, Gloria Guida e, soprattutto, Edwige Fenech. Sempre a lui si deve, era il 1987, il debutto dell’allora sconosciuta Nicole Kidman che scelse per il tv movie “Un’australiana a Roma”.
A raccontare Luciano è oggi il fratello Sergio:
Amava stare a Malindi, anche se era afflitto da un brutto male. Ieri sera stava bene, a parte una febbricola, ha cenato con alcuni amici. Poi stanotte è stato colpito da un edema polmonare ed è morto durante il volo verso Nairobi. Forse ha fatto la fine che voleva.