Oggi spazio horror dedicato a Sergio Stivaletti, uno dei make-up artist italiani più conosciuti e richiesti, collaboratore fidato del regista Dario Argento, negli anni ha esplorato l’arte dell’effetto speciale nella sua interezza, passando dall’utilizzo di make-up tradizionale e trucco prostetico sino all’animatronica, quest’ultima cuore di tanto cinema di genere e purtroppo tecnica quasi del tutto soppiantata dalla CGI.
Stivaletti nutre il suo immaginario con massicce dosi di cinema di genere, inizia riproducendo artigianalmente la stop-motion di Harryhausen, per riuscire con il tempo a frequentare stage con grandi maestri come Rick Baker, premio Oscar per le mutazioni live-action del cult Un lupo mannaro americano a Londra e con lo specialista in zombie Tom Savini.
Stivaletti mette in mostra tutto il suo talento nel 1983 grazie al disturbante make-up del deforme co-protagonista di Phenomena, thriller-horror di Argento mentre affina la sua preparazione grazie agli insegnamenti di Dick Smith, premio Oscar per il trucco di Amadeus e realizzatore di memorabili effetti per cult come L’esorcista di Friedkin e lo Scanners di Cronenberg.
La tecnica in continua evoluzione di Stivaletti viene messa alla prova nei due horror-splatter di Lamberto Bava Demoni e Demoni 2, in entrambi si possono notare alcune sequenze di grande impatto visivo, difficili da trovare sino ad allora in produzioni italiane e che utilizzano complesse mutazioni live-action che resteranno tra le sue migliori realizzazioni.
Stivaletti si cimenterà anche dietro la macchina da presa in un videoclip per il gruppo Daemonia di Claudio Simonetti e due lungometraggi, MDC-Maschera di cera del 1997 in cui omaggia con reminiscenze gore lo scrittore francese Gastone Leroux e il film ad episodi del 2000 I tre volti del terrore in cui rivisita la narrazione fumettosa e fantastica dei fumetti della EC Comics, miscelandovi suiggestioni da serie cult come I racconti della Cripta e Ai confini della realtà.