Collider via Deadline ha annunciato che in pole position come regista per il sequel Il Simbolo peduto, terzo adattamento per il grande schermo di un romanzo di Dan Brown, ci sarebbe Mark Romanek (Non lasciarmi). Ron Howard che ha recentemente dato forfait per questo terzo film ha diretto i primi due adattamenti, Il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni.
Il film è una priorità per la Sony Pictures e sarebbe il primo film potenziale campione d’incassi per Romanek. Ricordiamo che il regista ha rifiutato il sequel The Wolverine e nel 2008 ha accettato di dirigere il remake Wolfman per abbandonarlo poco prima dell’inizio delle riprese a causa di una disputa sul budget con la Universal.
La sinossi del romanzo:
Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d’urgenza dall’amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c’è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all’interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l’indice rivolti verso l’alto. L’anello istoriato con emblemi massonici all’anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l’amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de “Il Codice da Vinci”, un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi.
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