In un mondo dove tutti vogliono essere visibili ad ogni costo, dove se non si è al centro dell’attenzione non si è nessuno, uno strambo aspirante supereroe con manuale alla mano cerca di diventare invisibile, ci riuscira?
l’uomo visibile è un divertente cortometraggio realizzato da un quartetto di registi dal talento innegabile, non tanto per la realizzazione tecnica molto buona, ma senza particolarità stilistiche o scelte originali di sorta, ma per una certa inclinazione al demenzial-nostalgico, un modo di far ridere velato di malinconia e con un messaggio intelligente.
Come acennato il montaggio e la regia sono nella norma, gli attori se la cavano egregiamente anche aiutati non poco dall’inflessione dialettale che colora gli scarni dialoghi, simpatico e surreale il protagonista.
Vincitore dell’edizione2007 del 50 ore Film Festival di Bologna, questo corto si distingue anche per una colonna sonora particolarmente azzeccata, la deriva demenziale è ben contenuta e mantiene un equilibrio con una certa malinconia di fondo che ci ha colpiti perchè appena percettibile, ma efficace ed incisiva.