Forse qualcuno, tra gli spettatori più appassionati, se ne era già accorto. Quello di Lockout, film del 2012 scritto e prodotto dal pur ottimo Luc Besson e diretto da James Mather e Stephen St. Leger, è uno strano caso. Un caso che ha fatto storcere il naso a una leggenda della settima arte: John Carpenter.
Quando quest’ultimo lo ha visto, ha trovato analogie molto forti con il suo Fuga da New York, accusando EuropaCorp e Luc Besson di plagio e chiedendo un risarcimento di due milioni di dollari!
Naturalmente, Luc Besson fece ricorso contro l’accusa. Ma John Carpenter ha vinto la causa. La cifra che dovrà pagare si assesta sui 500.000 dollari: il tribunale ha ammesso che le somiglianze tra i due film sono troppe per poter essere snobbate.
A ben vedere si tratta di una decisione piuttosto curiosa, dal momento che quando si parla di film di genere, spesso basati su “tipi” e situazioni ricorrenti, dimostrare il plagio è alquanto difficile.
Gli esperti spiegano le analogie:
Nel film di Carpenter il mitico “Iena Plissken” doveva salvare il Presidente precipitato in una New York chiusa, divenuta riserva della malavita: in premio avrebbe ricevuto la libertà. In Lockout tale Snow (Guy Pearce), ex-agente carcerato, in cambio della libertà deve salvare la figlia del Presidente da una stazione spaziale usata come carcere di massima sicurezza. Secondo il tribunale, a parte la trama a grandi linee, ci sono “prestiti” un po’ troppo evidenti: “entrambi i personaggi raggiungono il luogo della missione in volo, affrontano delinquenti capitanati da un uomo con uno strano braccio destro, trovano valigette dal contenuto importante, incontrano un ex-socio che poi muore, e alla fine mantengono i documenti segreti recuperati durante la missione.”
E ora?
I legali di Besson hanno provato a convincere la corte della loro innocenza, sottolineando come anche lo stesso 1997 si rifacesse a Rio Bravo e al primo Mad Max. La difesa è stata vana.