Firenze ospita dal 13 al 18 novembre l’undicesima edizione de Lo Schermo dell’Arte Film Festival, manifestazione che celebra le varie interazioni tra il cinema e l’arte; maggiori dettagli subito dopo il salto.
Lo Schermo dell’Arte Film Festival, programma e ospiti
Protagonisti della Opening Night saranno il regista inglese Peter Greenaway che in una lecture presenterà il progetto del suo prossimo film Walking to Paris, racconto del viaggio che, tra il 1903 e il 1904, il ventisettenne Costantin Brancusi intraprese a piedi dalla Romania, suo paese natale, per raggiungere Parigi, sua città d’elezione che lo vedrà affermarsi come massima figura del rinnovamento dell’arte del Novecento e Zapruder, che presenterà il work in progress del progetto Zeus Machine dedicato alle 12 fatiche di Ercole, celebrate in insolite ed attuali declinazioni. Accogliendo il nesso con il mitico personaggio e determinate ad andare fino in fondo, persone comuni si fanno interpreti autentiche del richiamo eroico, in continua tensione tra la vetta dell’Olimpo e la sfera terrena.
Il Focus 2018 sarà dedicato all’artista italiana Rä Di Martino, la cui produzione si muove tra installazione, fotografia e cinema, e riunirà sette cortometraggi realizzati tra il 2001 e il 2017.
Inoltre sarà presentato in prima mondale il suo nuovo film 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in cento frammenti nel quale l’artista interpreta in chiave personale le atmosfere della celebre discoteca torinese attraverso la riattivazione di materiali di archivio.
Rä Di Martino ha esposto sue opere in istituzioni quali GAM e Fondazione Sandretto a Torino, MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, HangarBicocca e PAC a Milano, la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, e l’MCA a Chicago e i suoi film presentati nei maggiori festival internazionali.
In programma film lunghi e cortometraggi tra film d’artista e documentari.
Tra le anteprime italiane il lungometraggio Kusama-Infinity (2018) di Heather Lenz, dedicato alla novantenne artista giapponese Yayoi Kusama, una delle figure più celebri della scena contemporanea, che dal 1977 vive per sua scelta nell’ospedale psichiatrico Seiwa, ma dipinge quasi quotidianamente nello studio a Shinjuku; il toccante Island of the Hungry Ghosts (2018) dell’artista australiana Gabrielle Brady, nella shortlist dei premi dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts, vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il Best Documentary Feature Award del Tribeca Film Festival 2018. Girato a Christmas Island, nota per il fenomeno della migrazione di milioni di granchi dalla giungla al mare, il film, sviluppato all’interno del programma Feature Expanded 2015 dello Schermo dell’arte, narra l’esperienza di una giovane psicologa impegnata nel dare sostegno ai migranti che lì arrivano da tutto il Medio Oriente; The End of Fear (2017) di Barbara Visser che ricostruisce, a distanza di oltre vent’anni, la vicenda dello scempio subito nel 1986 dal celebre dipinto Who is Afraid of Red, Yellow and Blue III dell’astrattista americano Barnett Newman conservato allo Stedelijk Museum di Amsterdam; Love Cecil di Lisa Immordino Vreeland, Stati Uniti (2017), che racconta la complessa personalità e il talento del designer e fotografo di moda Cecil Beaton, ritrattista ufficiale della Regina Elisabetta, attraverso rari materiali di archivio e brani tratti dai suoi diari.
Moryama-San (2017) di Ila Beka e Louise Lemoine che ha ricevuto il primo premio al Film Festival di Architettura di Lisbona. Il film è dedicato a Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo appassionato di musica noise, che vive in una casa disegnata dall’architetto Ryūe Nishizawa, considerata un esempio dell’architettura giapponese contemporanea; Monelle (2017) di Diego Marcon, a metà tra film strutturale e film horror, girato nella celebre Casa del Fascio dell’architetto Giuseppe Terragni a Como; New Palermo Felicissima (2018) di Jordi Colomer, artista che ha rappresentato la Spagna all’ultima Biennale di Venezia, realizzato per Manifesta 12, sorta di visita alternativa via mare della zona di Palermo a sud di Sant’Erasmo omessa dalle guide turistiche.
In programma inoltre la IV edizione di Feature Expanded. Art Film Strategies, progetto di formazione diretto da Sarah Perks e Leonardo Bigazzi e sostenuto da Creative Europe/MEDIA, che porterà a Firenze 12 artisti internazionali che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio e che assegnerà quattro premi: Feature Expanded Distribution Award; Feature Expanded Development Award, Ottod’Ame Film Award, SUB-TI Award; la VII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, rivolto alle giovani generazioni di artisti che lavorano con video e cinema, che conferma il VISIO Young Talent Acquisition Prize della Seven Gravity Collection. La open call del progetto ha ricevuto 90 candidature provenienti da 32 paesi diversi; le installazioni video e i film dei 12 artisti selezionati per VISIO saranno protagonisti della mostra European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video che inaugurerà martedì 13 novembre alle Murate Progetti Arte Contemporanea; la II edizione del progetto Moving Archive che propone film dell’archivio del festival in biblioteche e istituzioni della Città metropolitana di Firenze.
La sigla dello Schermo dell’arte 2018 è stata appositamente realizzata dall’artista toscano Federico Gori attraverso il montaggio in sequenza e in loop di 163 dipinti a inchiostro e smalto.
Lo schermo dell’arte è realizzato con il contributo di Creative Europe/MEDIA, Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2018 / Giovanisì, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, FST Mediateca Toscana Film Commission, Institut français Firenze e con il sostegno di In Between Art Film, ottod’Ame, Findomestic, Unicoop Firenze, B&C Speakers.