Cindy (Jennifer Garner) e Jim Green (Joel Edgerton) non riescono nonostante gli sforzi ad avere un figlio. Una notte, dopo che il loro medico gli ha comunicato che ogni ulteriore tentativo di avere un figlio sarebbe destinato ad un inevitabile fallimento, la coppia decide di passare oltre, ma prima di farlo seppellisce in giardino una scatola di legno con all’interno dei fogliettini di carta con appuntate le caratteristiche del loro bambino ideale.
Quella stessa notte dopo un violento temporale la coppia si ritroverà in casa Timothy (CJ Adams), un ragazzino ricoperto di fango che li chiama mamma e papà che i due decideranno di tenere con loro, che si scoprirà in seguito avere in se alcune delle caratteristiche contenute in quella scatola sepolta in giardino, dove ora c’è solo una grande buca…
Terza prova dietro la macchina da presa per lo scrittore premio Oscar e regista Peter Hedges (L’amore secondo Dan) che ha sviluppato in una godibile e toccante fiaba per famiglie un’idea del produttore Ahmet Zappa.
Attraverso una digressione fantastica Hedges affronta il tema della genitorialità riproponendo anche in maniera piuttosto originale quello dell’adozione, mettendone in luce i diversi aspetti che vanno dalle molte insite responsabilità alla pura gioia di poter crescere con amore un figlio non proprio.
Hedges confeziona una commedia toccante senza mai aver bisogno di scivolare nel dramma, prendendo spunto da film come il Jack di Francis Ford Coppola piuttosto che il Forrest Gump di Robert Zemeckis. Per tutto il film c’è questa atmosfera giocosa e un po’ stralunata fortemente legata alla natura sia come elemento visivo che contraddistingue anche la fotografia del film, sia come legame simbiotico con la vita stessa che si disvela da sempre ad ogni alba e tramonto.
In questa atmosfera sognante si muovono personaggi gradevolemente sopra le righe, ci sono i due genitori ritratti da Edgerton e dalla Garner capaci di creare indubbia empatia e trasmettere il loro desiderio irrefrenabile di essere genitori, ma anche la paura di non esserne all’altezza, poi c’è il Timothy del piccolo CJ Adams che rappresenta la fanciullezza perduta e in rarissimi casi ritrovata, un tenero esempio di come andrebbe affrontata la vita, ma anche di come l’età adulta diventi una barriera che cela paure e ansie a volte inesplicabili.
L’incredibile vita di Timothy Green pur essendo un film cucito a misura di spettatore potrebbe creare qualche scompenso ai cinici ad oltranza, mentre ci sentiamo di consigliarlo a chi ha dimenticato quanto liberatorio sia fantasticare e naturalmente a tutti quelli che cercano un film davvero per tutti e in questo la Disney si dimostra ancora una volta un solido punto di riferimento per quel che concerne i film per famiglie.
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Note di produzione: nel cast figurano anche Ron Livingston, Rosemarie DeWitt, Dianne Wiest, M. Emmet Walsh, David Morse e il rapper Common; la colonna sonora è di Geoff Zanelli (Rango, Gamer); il film ha fruito di un budget di 25 milioni di dollari.