Dopo un prologo del film che ci mostra come il nevrotico Scrat, sempre a caccia della sua ghianda, innesca la Deriva dei continenti, ritroviamo la cricca di sempre ognuna con i suoi problemi quotidiani: Manny è sempre più geloso della figlia adolescente Pesca che si è presa una bella cotta per il giovane Mammuth Ethan, il riccio Luis la cotta se l’è invece presa per Pesca, ma lei lo considera solo un amico e infine la famiglia di Sid è venuta a trovarlo solo per affibiargli l’arzilla e logorrorica nonna per poi darsela a gambe.
Mentre accade tutto questo i danni perpetrati da Scrat raggiungono l’oasi in cui Manny, la sua famiglia, i suoi amici e il branco vivono beatamente scatenando l’inferno. Un gigantesco terremoto causerà una frattura della crosta terrestre che separerà Mannie dalla sua famiglia, Manny si ritroverà così alla deriva in pieno oceano su un lastrone di ghiaccio in compagnia di Diego, Sid e della nonna di quest’ultimo con la ferma intenzione di tornare indietro dai suoi cari. Comincerà così un’odissea in mare che vedrà il terzetto affrontare tempeste, pirati e mostruose sirene cercando di ritrovare il loro branco, che nel frattempo ha iniziato il suo pellegrinaggio verso lidi più sicuri.
Quarto capitolo per la serie d’animazione L’era glaciale, secondo in formato tridimensionale, il regista Mike Thurmeier perde il collega Carlos Saldanha, che nel frattempo ha diretto in solitaria il cartoon Rio e co-dirige con Steve Martino questa nuova avventura.
Se Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle era stata fonte di ispirazione per il terzo film, in questo terzo sequel è la saga dei Pirati dei Caraibi a diventare uno spassoso fil-rouge, tanto che ad un certo punto Mannie e compagni incrociano anche alcune sirene come accaduto a Jack Sparrow nel recente Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare.
Da notare come le interazioni e le gag tra i personaggi principali non siano ormai più al centro della storia, ormai il gruppo si conosce a menadito e visto che lo script punta a gag fisiche in puro stile slapstick, i realizzatori onde rinfrescare dialoghi e situazioni hanno inserito nuovi personaggi: la nonna di Manny, un ‘interesse amoroso per Sid, un cattivo nuovo di zecca, il truce Capitan Sbudella che oltre a fruire di un’animazione strepitosa sembra una versione alternativa di Capitan Uncino sul Pianeta delle scimmie e un’orda di adorabili roditori guerrieri, graziosi come gli Ewok di Star Wars, ma prodi e feroci come gli scozzesi di Braveheart e i Na’vi di Avatar.
E’ indubbio che con L’era glaciale 4: Continenti alla deriva la serie sia arrivata ad un punto di svolta, in questo nuovo capitolo l’azione si fa ancor più frenetica che nel terzo, da segnalare un prologo cataclismico degno di un disaster-movie, il formato 3D spinge ad orchestrare una moltitudine di sequenze action che inevitabilmente rubano spazio a dialoghi e gag tra personaggi, elementi che avevano contraddistinto i primi due capitoli.
Se fino ad ora lo splendido lavoro fatto dagli animatori tiene ancora in auge la serie, a livello cromatico il film riesce ancora a strabiliare, il viaggio come escamotage narrativo e l’esplorazione dei personaggi sembrano invece aver fatto il loro tempo, resta da vedere cosa si inventeranno alla Fox per un quinto eventuale capitolo, a questo proposito pare che l’attore John Leguiziamo, la voce americana di Sid, abbia dichiarato che lo studio sta già lavorando ad un potenziale soggetto, se a questo ci aggiungiamo che per 95 milioni di dollari investiti il film ne ha incassati ad oggi worldwide oltre 700, per Manny e compagni una quinta avventura è solo questione di tempo.
Nelle sale a partire dal 28 settembre 2012
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Note di produzione: Questo quarto capitolo arriva a dieci anni dall’uscita dell’Era Glaciale originale ed è stato il primo della serie girato in formato 2.39:1; allegato al film è uscito il corto d’animazione The Longest Daycare con protagonista Maggie Simpson; in concomitanza con l’uscita del film è stato realizzato un videogame ufficiale e la boy-band britannica degli West ha fornito la hit Chasing the Sun per la colonna sonora; attualmente il film è il nono incasso più alto della storia per un lungometraggio d’animazione con un introito worldwide di 715 milioni dollari.