Non si può dire che James Bond, nella sua lunga carriera, non abbia viaggiato. E’ più facile andare a cercare i luoghi in cui non è stato, sempre o quasi per lavoro, s’intende. Stilare una classifica dei cinque più belli non è assolutamente cosa facile.
Uno dei motivi è, banalmente, che sono quasi tutti posti stupendi, assolutamente da visitare. Alcuni li ho visti di persona, altri no, ma decidere quale più bello e quale meno è una questione veramente difficile da affrontare.
Del resto sul piatto della bilancia non può essere considerato solo il luogo in sè come unica variabile: non si può prescindere da un lato dalla fotografia, e da come la il regista ci racconta visivamente il luogo, dall’altro da come la vicenda è inquadrata nel luogo stesso.
MI spiego meglio: a volte uno sfondo è più bello di un altro per raccontarci una storia, non trovate? Ogni vicenda reclama il suo, ogni avventura si combina, secondo me, in modo più o meno adatto con un particolare sottofondo visivo.
In quest’ottica, le cose cambiano drasticamente: non si tratta di dire: “mi piace più questo posto invece di quest’altro”, solo perchè amo i posti caldi piuttosto che quelli freddi, o la natura rispetto alla metropoli; è lo stesso James Bond a dirci, indirettamente, quanto si trova a suo agio in una data location.
Fatte queste considerazioni, al quinto posto ci metto Londra. Londra è una città che si fotografa da sè, decide per chi la inquadra quale sarà la luce giusta. Ed è al quinto posto perchè non è un luogo particolarmente eclatante, considerate le mirabolanti avventure di 007.
Si tratta comunque della casa dolce casa, del campo base, del momento di respiro, della ricezione degli ordini, delle consegne, della preparazione e del luogo dove si discute l’epilogo di quello che è successo. Quinto posto, perchè è una top five e volevo che Londra ci fosse.
Al quarto posto ci metto il Madagascar di Casino Royale. Suggestivo, caldo, adatto per gli inseguimenti, un territorio quuasi da videogioco; mi ricorda una delle location dell’ultimo Bourne, uno di quei posti dove si ha voglia di andare, magari protetti costantemente da 007.
Al terzo posto pesa la semantica nella storia di 007: ve le ricordate le Bahamas, e in particolare Nassau, in Thunderball? Personalmente, non la dimenticherò mai. Il luogo giusto dove nascondere armi segrete e tramre contro la pace nel mondo.
E’ la forza del contrasto a dare questo senso di fascino: uno associa le Bahamas al relax, alla vacanza dei sogni, al costume da bagno portato giorno e notte, e invece niente, il male è anche lì, anzi, è soprattutto lì, dove meno te lo aspetti.
Anche decontestualizzata nel tempo, ci troviamo di fronte a una delle location più suggestive, per quanto tradizionale. Quasi in cima alla classifica non ci metto una location, ma un set insieme a mio avviso super-vincente: quello di For Your Eyes Only, di John Glen.
Da Cortina alla Grecia, all’Albania. Un vero documentario, un piacree per gli occhi. Si tratta a mio avviso di una vera combinazione vincente, dal valore artistico quasi equiparabile, a mio avviso, alla location che ocucpa il primo posto.
Benvenuti all’osservatorio di Arecibo! Alla fine di Goldeneye troviamo James Bond e Natalya Simonova a Cuba alla ricerca delle tracce di un gigantesco satellite. Una location unica, incredibile, suggestiva, mi chiedo cosa penserebbero degli alieni se, atterrando per la prima volta sul pianeta terra, vedessero il gigantesco radio telescopio.
Ho nel cuore quel posto, che ancora non ho visitato, e spero vivamente di dover aggiornare la top five dopo essermi guardato Quantum of Solace. Incrociamo l’incrociabile.