E’ stata la musa ispiratrice di tanti, è stata attrice di teatro e una delle più grandi interpreti mai esistite. Rivoluzionaria, intelligente, fragile, superlativa in ogni senso, Monica Vitti era una dea in terra: occhi grandi ed espressivi, pelle porcellanea e lineamenti regali. Era esuberante e delicatissima, profonda e sensuale, intensa e coinvolgente. La più grande icona del cinema universale, si è spenta nella città eterna, a 90 anni. La sua carriera, è stata costantemente all’apice, perché la sua grandezza, trapelava da ogni fibra del suo essere. Tutti i suoi film, sono diventati perle della cinematografia internazionale. Per tutti, era la Monica internazionale.
Diplomata alla Silvio D’Amico nel 1953, poi il teatro, suo primo e grandissimo amore: Da Moliere a Shakespeare, Monica Vitti, si è lanciata in opere impegnate e di spessore, dando prova di grande versatilità. Nel cinema viene lanciata da Michelangelo Antonioni, che la rende protagonista di quattro film, in cui la Vitti, rappresentava personaggi fragili, isterici, rappresentativi di una borghesia nevrotica, specchio di una società in crisi. E’ una Monica particolare quella dei primi anni, che cambierà pelle, attraverso lavori successivi, con registi come Monicelli, che nel film “La ragazza con la pistola” la trasforma in un’attrice comica. E’ una rivoluzione per quegli anni, in cui difficilmente le attrici di cinema, ricoprivano un ruolo comico. Un battesimo per Monica Vitti, che grazie al suo successo, diventa la regina della commedia all’italiana.
Sono i meravigliosi anni ’70, quelli in cui gira con Sordi “Polvere di stelle”, e diversi altri film, in cui è affiancata da mostri sacri come Nino Manfredi, e Vittorio Gassman. Negli anni ’80 la sua vita cambia: si avvicina a Roberto Russo, esordiente direttore della fotografia e sempre in quegli anni torna in teatro.
Monica Vitti ha ricevuto cinque David di Donatello, tre nastri d’argento e un Leone d’oro alla Carriera e diversi altri riconoscimenti. Tutto il mondo dell’arte la ricorda come una delle più grandi interpreti del cinema italiano, al pari solo della Loren e di Anna Magnani.
Da vent’anni, non più sulle scene e sul grande schermo: la Vitti è stata consumata da una malattia simile all’Alzheimer, che l’ha portata a spegnersi lentamente. A Roma è stata allestita la camera ardente, e sabato cinque febbraio, si terranno i suoi funerali. Massimo Ranieri, Pippo Baudo, Amadeus, e tutti gli artisti che hanno lavorato con lei, o che hanno apprezzato la sua grandezza, hanno salutato la grande Monica e con lei un pezzo del cinema italiano e internazionale.