In questi giorni al Festival di Berlino è stato presentato fuori concorso e in anteprima il cortometraggio di Davide Minnella, Come si deve. La cucina di un carcere di massima sicurezza e due donne, una cuoca in procinto di andare in pensione e una giovane ragazza pronta sostituirla, la ragazza diventerà l’addetta alla preparazione dell’ultimo pasto destinato ai condannati a morte.
Applausi ed entusiasmo ha suscitato il lavoro di Minnella alla rassegna berlinese, un modo originale di affrontare lo spinoso tema della pena di morte, ma anche del microcosmo che gli ruota attorno. In attesa di poter vedere e recensire il corto del regista, noi ve ne proponiamo un altro selezionato per il concorso Action for Woman, iniziativa di cui torneremo ad occuparci e che affronta il doloroso tema della violenza sulle donne.
Minnella confeziona La porta, un cortometraggio asciutto ed efficace che in una manciata di minuti ci racconta attraverso gli occhi di una donna frustazione, paura e bisogno di fuga attraverso un litigio, che come spesso accade è sintomo di un malessere molto più profondo.
Minnella non si lascia limitare dall’angusta location, lavora sul montaggio molto dinamico nonostante le fisiologiche limitazioni, ben supportato dalla bravura della protagonista, intensa e credibile. L’uomo non è mai inquadrato, resta un’irosa e minacciosa voce fuori campo, scelta più che azzeccata, nessun volto per una voce che potrebbe essere di chiunque, persino la nostra.