Oggi per il consueto spazio dedicato ai cortometraggi continuiamo ad occuparci del progetto Intesa San Paolo-perFiducia, con una nuova serie di corti affidati a giovani filmaker italiani, così dopo Massimiliano Camaiti e il suggestivo L’ape e il vento, è il turno de La pagella di Alessandro Celli, cineasta classe ’76, con un carnet di riconoscimenti internazionali davvero impressionante.
In un carcere romano, all’interno di una spoglia sala colloqui un padre cerca di spiegare al figlio perchè non potrà accompagnare lui e la madre in vacanza, ma il ragazzino non vuol sentire scuse, come promesso ha mantenuto la parola recuperando un brutto voto, il padre dovrà fare lo stesso portandolo in vacanza.
Che Celli abbia un talento per la direzione degli attori è indubbio, ne è la prova il duetto messo in scena nel corto che contrappone, in un efficace scambio di battute, la sorprendente spontaneità del piccolo Andrea Calligari, a cui fa da contrappunto la vis dolente del veterano Marco Giallini, attore di rara intensità e che riesce a riportarci alla memoria grandi caratteristi di un cinema d’altri tempi.
Il regista romano esplora il rapporto padre-figlio attraverso la contrapposizione, un conflitto che nasce dall’amore arrabbiato di un figlio che non ammette alcun ostacolo al suo bisogno d’amare, e di un padre in difficoltà che cerca di spiegare un mondo che sugli ostacoli e le difficoltà è stato edificato.
Concludiamo con una curiosità, La pagella è stato girato nel carcere romano di Rebibbia, location che regala un indubbio surplus di efficacia e realismo al lavoro di Celli.