L’impronta del destino, quel marchio invisibile presente in ognuno di noi, protagonisti inconsci di un disegno preordinato, vittime e allo stesso tempo carnefici sul palcoscenico esistenziale. Kirk Douglas, ci appare così: nelle vesti di un entità il cui viaggio sul pubblico viale delle celebrità ubbidisce ha un preciso disegno già pronto, un percorso costellato di avventura e successo, quel sorriso guascone e l’aspetto da adorabile canaglia che tanta fortuna gli avrebbe portato nei successivi 91 anni (che Dio lo benedica!) di vita.
Forse non tutti sanno che Douglas ha un origine bielorussa, radici scomode per uno come lui nato negli Stati Uniti, dal nome che è tutto un programma Issur Danielovitch Demsky. Il nostro ereoe non si perde d’animo affronta a testa bassa, come è nelle sua natura, il mondo dello spettacolo e sfodera un nome d’arte che lo avrebbe portato lontano Kirk Douglas appunto, a metà tra un personaggio dei fumetti e il protagonista di un film di spionaggio.
Il viso dicevamo, l’inconfondibile fossetta sul mento motivo di ispirazione e ammirazione per il pubblico, in particolare femminile, che tuttora ce lo riporta alla mente in parti memorabili come il colonnello Dax avvocato parigino di Orizzonti di Gloria con la regia del grande Stanley Kubrick, protagonista in Spartacus o in celebri film del’epopea western come Sfida all’O.K. Corral che lo vede interprete nel ruolo di Doc Holliday.
Douglas ha un grande carisma in particolare nei confronti del sesso opposto, è scritto nei suoi geni e in quelli di coloro che saranno suoi eredi in particolare di Michael, nato dal primo matrimonio con Diana Dill, dal quale avrà un altro figlio Joel, poi si sposerà ancora con Anne Buydens, da cui avrà altri due figli, Peter Vincent e Eric, che morirà in circostanze drammatiche nel 2004.
Michael è l’erede naturale di Kirk, per alcuni versi le doti innate del padre vengono portate all’eccesso in lui, produttore e attore di primo piano, non allo stesso modo nel privato. Come il papà dotato di un notevole fascino, ma anche di una predisposizione a superare i limiti, che lo condurrà sull’orlo della follia, alla stregua di numerosi personaggi da lui interpretati. Celebre fu la separazione dalla moglie Diondra Luker dopo ben 18 anni di matrimonio e ripetuti atti di infedeltà che lo portarono a farsi ricoverare in una clinica di Tucson per dipendenza da sesso. Ogni conturbante fanciulla era la sua preda, negli ultimi tempi i coniugi Douglas arrivarono addirittura ad acquistare due enormi appartamenti a New York sullo stesso pianerottolo, pur di stare separati.
Michael aveva solo 5 anni quando papà Kirk divorziò da Diana Dill e ando’ a vivere con la madre e il patrigno. “Il divorzio lo trasformo’ in un bambino pieno di collera e aggressività – rievoca sua madre – al punto che dovetti portarlo dallo psichiatra“. Il seme della follia covava in colui che sarebbe comunque divenuto un grande produttore come per Qualcuno volò sul nido del cuculo che fece incetta di ben 5 Oscar, ma anche un degno interprete di ruoli dove sesso, passione, follia compongono un mix vincente da La Guerra dei Roses con Kathleen Turner a Attrazione Fatale assieme a Glenn Close, non escludendo ovviamente il celeberrimo Basic Instinct, icona della seduzione carnale che vede in Sharon Stone, la massima espressione.
Da qualche anno sposato con Catherine Zeta-Jones, Michael Douglas sembra aver raggiunto la pace dei sensi, i due hanno avuto tre figli: Cameron, Dylan Michael, Cays Zeta. A quale dei tre la pesante eredità di papà e nonno Douglas?