Un’accoglienza trionfale per il film, durante l’anteprima concessa alla stampa. Lunghi applausi e richiesta di un ‘bis’. Ora si attende il parere di Spielberg.
Chi se lo aspettava? Convincere i critici non è certo cosa facile. Baz Luhrmann, Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire non ci sono riusciti con “Il grande Gatsby”. Paolo Sorrentino e Toni Servillo, invece, si.
“La grande bellezza” approda a Cannes, ed è subito trionfo. L’anteprima per la stampa ha suggellato il successo per l’opera italiana in concorso.
Cronaca di un trionfo imprevisto
Applausi infiniti e bis alla fine del film. Non poteva di certo andare meglio, considerato anche che nel corso della proiezione la pellicola ha scatenato risate presso la platea. Una platea calorosa, compatta, e soprattutto numerosissima. Merito anche del fatto che in Francia ieri sera la Festa della Pentecoste, che ha riempito ancor di più la Croisette.
Il clima perfetto per la cronaca di un trionfo che non era annunciato. Durante le scorse settimane, infatti, una parte di stampa francese aveva stroncato il film che ha per protagonisti Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli.
Ora, da più parti si sente dire che “La grande bellezza” è candidata a un piazzamento tra i film in grado di vincere la “Palma d’Oro”. Concorrenza permettendo, naturalmente.
La Roma indolente (e insolente) di Paolo Sorrentino piace in Francia. Ancora non a tutti, ma piace. Da notare che fino ad ora la stampa transalpina non aveva espresso particolari menzioni a riguardo dei film non prodotti in patria. In questo caso, sarà che “La grande bellezza” è una produzione a metà tra i due Paesi, si è sbilanciata molto di più.
Il film uscirà anche Oltralpe, ma con il suo titolo originale italiano in segno di rispetto e stima verso il regista.
I cafonal romani rappresentati dalla pellicola, però, non piacciono a tutti. Se non altro, Toni Servillo sa come renderli artistici al mille per mille.
Tutto torna
La Roma immortale, mondana, ricca di salotti borghesi e un pò coatti, di politici, aristocratici e criminali, sta a pennello sullo schermo. Sorrentino è da sempre sensibile a queste tematiche. Le intravediamo anche nel sequel del fortunato romanzo “Hanno tutti ragione”, “Toni Pagoda e i suoi amici”. C’è un filo logico tra la scanzonata ‘fenomenologia’ di alcuni vip di oggi e quella che diventa nel contempo raffinata e ‘grezza’ nella ‘Felliniana’ opera presentata in Costa Azzurra.
D’altronde Jep Gambardella, il personaggio interpretato da Servillo in modo maestoso, è un giornalista alla ricerca di ispirazione per il prossimo romanzo. La cerca in una ‘Babilonia’ di cognomi altisonanti, facce di prelati, pezzi di vite superficiali e di cuori profondi messi a disposizione del soldo. Agli spettatori è dato sapere se la troverà.
Abituiamoci. Con Sorrentino tutto torna. La speranza è che il film torni a vincere anche lì dove il regista è diventato per la prima volta ‘Grande’. Più di Gatsby.