La Famiglia Bèlier, recensione in anteprima

Ne La Famiglia Bélier, sono tutti sordi tranne Paula, che ha 16 anni. Nella vita di tutti i giorni, Paula svolge il ruolo indispensabile di interprete dei suoi genitori, in particolare nella gestione della fattoria di famiglia. Un giorno, incoraggiata da professore di musica che ha scoperto che possiede un dono per il canto, decide di prepararsi per partecipare al concorso canoro di Radio France. Una scelta di vita che per lei comporterebbe l’allontanamento dalla sua famiglia e l’inevitabile passaggio verso l’età adulta.

Una famiglia sonoramente felice

Paula Bélier (Louane Emera) è una sedicenne figlia e sorella di persone non udenti: i Bélier sono una famiglia di agricoltori della Normandia e solo la primogenita Paula possiede tutti i sensi, facendo da tramite per il resto del mondo che vuole interagire con loro; la ragazza, studentessa e aiuto nella fattoria, inizia a scuola un corso di canto e il suo professore di musica vede in lei un talento vocale raro. Così, invoglia la giovane a iscriversi al concorso canoro indetto da Radio France a Parigi, ma Paula è indecisa perché vincere la borsa di studio offerta dall’emittente radiofonica vorrebbe dire lasciare la sua famiglia a cavarsela senza di lei.

Il Giudizio del CineManiaco

La Famiglia Bèrlier è stato un successo in Francia, grazie soprattutto al taglio narrativo e lo stile di commedia drammatica popolare che fa di questo titolo una scelta perfetta per single, coppie e famiglie con bambini a seguito: il regista Éric Lartigau propone un modello di famiglia semplice e legata a principi sani e compatti, oltre che a valori a cui la società aspira.

Una pellicola nazional popolare non banale e stereotipata, in una storia di formazione originale che vede primi amori, confronti tra coniugi e tra generazioni, una piccola e divertente diatriba politica per preservare l’ambiente quasi incontaminato del paese in cui è ambientata la storia e tante risate, tra sottili e sincere lacrime.

Voto 7

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